31 ottobre 2007

l'emigrazione in camera da letto

Siamo sempre andati dagli altri a lavorare e dovremmo avere rispetto per chi adesso viene da noi a lavorare. Non è così e in questo modo oltre a disprezzare la storia degli altri disprezziamo anche la nostra. La gran parte delle donne immigrate in Italia non arrivano in una città o in un paese, ma semplicemente in una casa dove c’è una persona che non abbiamo più tempo e voglia di assistere. Vengono per lavorare nell’unica fabbrica efficiente che abbiamo, la fabbrica dell’agonia. La civiltà contadina non era particolarmente efficace nel garantire beni materiali, ma assicurava almeno una buona gestione della morte e della malattia. Intorno al letto di un sofferente c’era sempre animazione. Era un fatto normale. Si faceva per gli altri quello che gli altri avrebbero fatto per noi. Adesso le donne dell’est sono le custodi di un crepuscolo solitario. E quando la persona assistita muore si ritrovano disoccupate, devono ricominciare in un’altra casa, in un’altra agonia. Forse queste donne non scrivono le lettere commosse e commoventi che scrivevano i nostri emigranti. Usano il telefonino e non resta traccia dei loro umori. Non sappiamo come ci vedono, come vedono le nostre piazze vuote, le nostre case grandi senza libri e senza pianoforte. Queste donne scendono ogni giorno nelle miniere della malattia, ma non c’è niente da scavare e da riportare in superficie. Oltre ai pochi soldi che diamo si ritrovano in tasca come buonuscita il ricordino della persona defunta. __Sarebbe il caso di coinvolgerle nella nostra vita prima ancora che nella nostra morte. Un coinvolgimento collettivo, pubblico, politico. E invece al massimo le usiamo come ripiego alla nostra disoccupazione sessuale. Insomma, queste donne non sono qui per contribuire alla costruzione di una società come accadeva a noi in Svizzera o altrove, ma per occuparsi dei nostri corpi. Corpi morenti o corpi astinenti, comunque corpi afflitti, soli, sformati. Uno scapolo indigeno che lavora in campagna non ha nessuna possibilità con le ragazze italiane. Uno che odora di stalla non ha nessun sex appeal per le nostre fanciulle apparecchiate sul modello delle veline. Ormai sono tanti quelli che nelle nostre campagne hanno la moglie rumena o albanese. E non è un tradimento al motto “moglie e buoi dei paesi tuoi”. In fondo per questi nostri ultimi contadini le vere straniere sono le fanciulle indigene, quelle che usano il loro corpo per mandare in giro i vestiti e gli occhiali da sole e il telefonino.
Viviamo in una situazione sconvolgente e la cosa più sconvolgente è che questa situazione non sconvolge nessuno. Tutto è relegato in una dimensione ineluttabilmente privata. Noi siamo emigrati per fare piazze e palazzi. Lavoravamo in spazi pubblici, costruivamo un mondo. Adesso il vero centro dell’immigrazione che ospitiamo è il letto. Piaghe da decubito o masturbazioni, poco importa. Non abbiamo da proporre altro che questi corpi senza destino. Allora i veri stranieri, i veri sbandati siamo noi. Basta guardare le facce nostre e quelle degli altri le poche volte che camminiamo affiancati. In realtà temiamo il confronto. Loro si muovono a piedi, sono le uniche persone che non hanno automobili. Hanno polpacci forti, schiene dritte. Hanno volti in cui ancora spira quell’indefinibile senso dell’umano che sembra svanito dal nostro sguardo.
Ci sarebbe bisogno di una trasfusione collettiva di spiritualità. Far scendere il loro sangue nelle nostre vene. E invece accade che lasciamo cadere nelle loro tasche solo poche monete.
franco armino, l'unità 31.10.07

30 ottobre 2007

giornata dei paesi /s.angelo d.l.

Giornata dei PAESI, sabato 27 ci siamo riuniti a sant’angelo; autoconvocati via e.mail in ambito “comunità provvisoria”; abbiamo preferito non pubblicizzare l’niziativa in quanto qui c’è già clima elettorale. __ Questa la base di riflessione: abbiamo deciso di vivere in questo luogo e vorremmo tutti viverci in un modo migliore; in questo luogo crescono i nostri figli e anche loro vorrebbero viverci positivamente; in questo luogo soffriamo per molte carenze, non tanto noi adulti quanto i ragazzi, le donne, gli anziani. __ Parlando è venuto fuori un primo elenco di carenze: i ragazzi quando escono passano il tempo ai videogiochi nei bar; mancano luoghi di svago e di ricreazione (un giardino tenuto bene e sicuro, un marciapiedi per passeggiare o andare tranquilli in bici); le 2 palestre sono ad uso delle sole scuole; le strade somigliano a quelle della periferia napoletana, sono sporche, piene di buche, di erbacce e di rifiuti ai margini che nessuno rimuove; non c’è traccia di attività culturale o ludica fatta eccezione per quello che organizza la pro-loco; la convivialità e l’incontro si esauriscono in poche sere di estate; convegni ridotti a passerelle vip; a 30 anni dal sisma l’unico luogo dove fare una manifestazione pubblica rimane il prefabbricato del centro sociale, freddo, scarno e con un’acustica pessima. In questo luogo, così come pensiamo in tutti gli altri paesi, tutto ben presto si riduce a scontro politico.
Prime indicazioni: cerchiamo di superare questo modo di non-fare; questo fazionismo imperante che finisce con l’ingessare ogni pensiero, ogni sogno, ogni legittima aspettativa; riuniamoci quindi ancora per discutere, per formulare insieme una proposta, una pagina concreta su cui ritornare e impegnarsi fino a vederla realizzata; un passo alla volta ma determinato, riverberante nell’attuale stagno; evitiamo di parlare di elezioni e di partecipare al toto-sindaco: mettiamo in campo pochi determinati punti su cui possano lavorare anche altre persone di buona volontà; cerchiamo cioè di aggregare su elementi di unione e non di rottura; non ci interessa denunciare, vogliamo proporre. __ In concretezza si è fissata una prima data su cui lavorare e aggregare un po’ di persone: su proposta di Michele Natale, il 14 dicembre una giornata dedicata alla musica e alla cultura; necessita raccogliere 800 euro per il rimborso spese viaggio e soggiorno al gruppo JAZZ EVEREST BAND (lamezia terme) e 300 euro per rimborso spese pulizie e riscaldamento sala; confidiamo in qualche sponsor; la giornata è ovviamente targata “comunità provvisoria” e speriamo nella partecipazione di tutti; gli spazi ci sono: possono innestarsi mostre di arte/artigianato “autogestite”, incontri primo-pomeridiani di poesia, ecc.; sarà anche l’occasione per scambiarci gli auguri di Natale. __ Chiediamo a tutta la “comunità” di innestare idee per il 14 dicembre.

29 ottobre 2007

non mi piace questo linguaggio

Fraco Festa ha scritto: Guarda che neppure io vi ho aderito. Solo che non mi va di procedere per slogan. Poi, che ognuno pensi quello che vuole. Franco
Antonio Romano ha scritto: PArdon! Viva Prodi e viva il suo governo.... Cosi va bene Franco? Berlusconi merda..... ok! Cosi siamo pari.... io rimango della mia opinione....... sono espulso dal gruppo per non aver aderito al Partito Democratico? ahahahahahah
Franco Festa ha scritto: Non mi piace questo linguaggio: siamo proprio fuori le righe e fuori della grazia di Dio. Si tratta solo di un provvedimento sbagliato. Lasciamo stare il giustizialismo, la merda, i compagni e la cina. Grazie franco
Antonio Romano ha scritto: Come direbbe Simone Schettino, scusate ma parlo nfaccia! Avete pagato e sarete suonati avrebbe detto il maestro Giardino.... ed ecco gli effetti del governo della moralità e del giustizialismo di Prodi e compagni..... manco in Cina ci stanno sti provvedimenti..... Se Berlusconi non ha dato la spallata è quasi ora che la dia il popolo Italiano.... Vi giro la mail di un favoloso medico che ho avuto modo di conoscere in uno degli incontri clandestini della carboneria irpina.... a presto AR
nanosecondo54@alice.it ha scritto il 29.10.07: Dopo la legge salva previti anche la legge salva mastella ? Se non ne sei al corrente, è stato varato un disegno di legge che vorrebbe mettere il bavaglio ad internet, limitando la libertà di espressione dei cittadini e introducendo la registrazione al ROC (Registro Operatori della Comunicazione), e probabilmente anche una internet tax per tutti i blog italiani e per i forum a carattere informativo che sarebbero così assimilati ad organi di stampa, con la responsabilità civile e penale del creatore su tutti i contenuti e anche sui commenti. Fermiamoli ora prima che sia troppo tardi, fate girare questa email, diffondila a tutti i tuoi contatti, pubblicala online attraverso siti, blog, forum dobbiamo in ogni modo essere uniti contro questo grave attacco alla democrazia.

Antonio Romano a Roma

Impressioni di un paesanologo in vagabondaggio per Roma
Raccolgo in questo scritto un po’ di impressioni vissute a Roma in una giornata passata a vagabondare a piedi con il taccuino in mano. Ho vissuto una giornata frenetica in una metropoli per me molto familiare che mi ha lasciato sempre più sconvolto per la sua crescente disumanità.
Vivendo un’intensa giornata romana ho avuto l’impressione di avere una grossa difficoltà nel fissare un volto nella memoria. Ho vissuto la sensazione che in una grande città ci possa essere difficoltà a trasformare in vera vita le molteplici e quasi infinite occasioni di vita. In un paese vivi l’illusione che in città si possa vivere, mentre in città ognuno si deve scontrare contro la certezza di potersi al massimo forse incrociare. A Roma come a Milano, tutto fugace scorre come le molteplici esistenze di cui difficilmente resterà traccia. Nonostante il mio amore sconfinato per i paesi, forse passerei una vita intera in città a scrivere di quello che mi illudo di vedere, dei mille illusori desideri che improvvisamente potrei avere e soddisfare. __Ma la città è francamente un luogo violento e disumano, che ha rimosso la morte e la malattia come eventi naturali dell’esistenza. __La città è il luogo dove i vecchi sono come dei fantasmi, la loro è la condizione della Solitudine e lo spaesamento è l’elemento esistenziale dominante. __I tanti stimoli della città sono incapaci di lasciare alcun segno tangibile nel cuore e nella memoria. Tutto passa e alla fine della vita rimane la percezione di aver visto passare, di aver vissuto esperienze. La città diviene il tempio dell’Esistente, dell’Esperibile, non certo un luogo dell’anima. __Vedo oggi il paese come mia prospettiva di vita, come centro del Cerchio piuttosto che come punto sulla Circonferenza: nel paese risiedono i miei pensieri, i miei sogni, la mia noia, la mia creatività, la mia qualità di vita. __Al paese devo tutto: la mia inquietudine, la mia voglia di andare, la mia voglia di sognare, le mie amicizie e mie conoscenze, è l’unico amore che fra alti e bassi mi accompagna da una vita intera. __Al mondo tutto cambia ed anche Ariano fa parte del mondo, ma nel paese vedo la mia identità, le radici delle mie gioie e dei miei dolori, dei legami e delle separazioni. __“In un paese è possibile una grande vita” dice Franco Arminio. L’intellettuale libero potrebbe essere il sale che manca alla nostra terra, un intellettuale che come Carlo Levi nel mondo antico dei contadini Lucani trova le ragioni della propria poetica e della propria arte: lui ebreo, torinese, borghese proiettato nella modernità. __La possibilità di vedersi e rivedersi e di conoscersi nel profondo è peculiarità del paese che decida di non essere chiuso al mondo e agli altri. __La visione Marxiana della città come luogo della storia non spiega la vitalità della modernità che vede certo la città come un immenso mercato di sbocco, ma certo non come unico luogo dell’ideazione concettuale e produttiva, che è poi il vero motore del Capitalismo Contemporaneo. L’Italia, nonostante tutto, rimane la nazione dei paesi o, quanto meno, la nazione dei paesani. Questa peculiarità sarebbe un vantaggio immenso se solo capissimo che in Italia c’è futuro e lavoro solo se gli italiani si mettono a fare per tutto il mondo il mestiere che sanno fare meglio: essere creativi e geniali. Per avere una grande idea non è necessario stare in città: forse il vento di Bisaccia o le vigne di Taurasi o il panorama che si vede dai Limiti di Frigento fanno più al caso nostro. Se solo prendessimo consapevolezza di queste nostre infinite possibilità di lavoro e di vita..... a.r.

26 ottobre 2007

cairano e il suo mare / antonio

per ingrandire cliccare sulla foto di antonio luongo


cairano e il suo mare

fotogiovannimaggino

alba sull'alta irpinia, prima delle nuvole

foto dalla mia finestra a.v.

24 ottobre 2007

ambulatorio di coccole

AMBULATORIO di COCCOLE a "cura" dei Clown Dottori e Volontari dell'Associazione Ridere per Vivere - Campania ___ Il direttivo dell' Associazione RIDERE PER VIVERE – Campania, Clown Dottori e Volontari del Sorriso, ieri sera ha approvato la proposta di Enzo Maddaloni per aderire ufficialmente all’iniziativa della Comunità Provvisoria prevista per l' 11 novembre a CAIRANO. Sarà realizzato un Ambulatorio (volante) di Coccole per tutti gli abitanti del luogo. info: enzo maddaloni 3384122630 delegato per l'organizzazione ridere per vivere campania.

23 ottobre 2007

comunità provvisoria / chi c'è

cliccare per ingrandire e leggere
Non c’è bisogno di darsi una struttura organizzativa rigida: basta semplicemente l’elenco di chi aderisce che d’ora in poi comparirà sul blog. Chi partecipa agli incontri viene automaticamente inserito nella comunità a meno che non faccia esplicita richiesta di non voler comparire. Ovviamente si può aderire anche se non si è ancora riusciti ad essere presenti fisicamente agli incontri. Basta comunicarlo al Blog altairpinia@gmail.com

22 ottobre 2007

dalla Comunità dei Piccoli Fratelli alla Comunità Provvisoria

Una piacevole sorpresa è stato l'incontro avuto all'Abbazia del Goleto, il 18 ottobre, con la Comunità Provvisoria. Luogo artigianale di ricerca vissuta nella semplicità e nell' essenzialità, come il pane di ogni giorno, e nell'autenticità perchè legata, non al territorio, ma all'amore per la propria terra. L'architetto Angelo Verderosa, l'amico Lillino, mi ha chiesto di partecipare alla condivisione presentando la mia esperienza in Abbazia. Riassumo in tre punti il contenuto della mia conversazione. Una struttura architettonica vive nella misura in cui è utilizzata per quello per cui è stata costruita. Le pietre di un monastero parlano se c'è una comunità religiosa che le abita. In caso contrario ci troviamo a contemplare un'opera monumentale, di indubbio valore storico ed artistico, ma con un sapore museale. L' Abbazia del Goleto, fermo restando quanto sopra esposto, è patrimonio dell'umanità ed in modo particolare di quanti vivono sul suo territoirio. Per questo motivo le porte del monastero e soprattutto i cuori di chi lo abita sono aperti alle possibilità d'incontro che un luogo così caratterizzato dalla sua storia permette. Luogo di ricerca autentica: del totalmente Altro, di sè stessi, di quanto può contribuire ad una vita piena attraverso percorsi di giustizia, di pace, di rispetto del creato. Elemento vitale, come l'acqua per un pesce, perchè si possa realizzare quanto finora esposto è il SILENZIO. Il silenzio è il luogo che permette l'ascolto. Il silenzio è il grembo fecondo da cui nasce la parola. Il silenzio è il grande bene che dobbiamo custodire gelosamente. Aiutateci a farlo! Fr. Paolo Maria Barducci / Comunità dei Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld al Goleto


21 ottobre 2007

comunità a carpignano

Ciao a tutti e tutti da antonio romano, con molto piacere ho partecipato all'incontro di oggi 20 ottobre a Carpignano. C'è bisogno tutti di vivere meno da soli: per questo c'è la comunità provvisoria e ci siamo noi tutti. http://altairpinia.blogspot.com/ questo il link di comunità provvisoria Il modello è quello degli alcolisti anonimi? Il loro modello è studiato da fiori di teorici del management e dagli studiosi di economia come modello nuovo di organizzazione delle imprese. Vi suggerisco un titolo: Senza Leader che trovate al link di cui sotto. Parla proprio di questo tipo di organizzazioni. http://www.internetbookshop.it/code/9788845313738/brafman-ori/senza-leader-internet.html Bene non mi dilungo e invito Angelo Verderosa ad aggiungere gli indirizzi email nella mailing list del blog e Franco Arminio a supervisionare il tutto e a proporre temi di riflessione anche attraverso la mailing list.

19 ottobre 2007

dopo l'incontro al Goleto

L’incontro al Goleto è stato molto utile a fissare alcuni punti. Io li riassumo così:
1. La Comunità Provvisoria ha una struttura fluida, accoglie e raccoglie chi intende vivere nei nostri luoghi coi sensi spalancati. Il suo centro ruota intorno all’Abbazia del Goleto. È uno spazio simbolico per non farsi travolgere dalla miseria spirituale che dilaga.
2. Non c’è bisogno di darsi una struttura organizzativa rigida: basta semplicemente l’elenco di chi aderisce che d’ora in poi comparirà sul blog. Chi partecipa agli incontri viene automaticamente inserito nella comunità a meno che non faccia esplicita richiesta di non voler comparire. Ovviamente si può aderire anche se non si è ancora riusciti ad essere presenti fisicamente agli incontri.
3. La Comunità provvisoria non è un luogo per lamentarsi sui problemi annosi dell’Irpinia. Questo sarebbe un modo di sprecare il nostro tempo. In primo luogo noi vogliamo festeggiare i nostri "luoghi" ed è chiaro che questo implica anche una decisa azione per la loro tutela dall’incuria.
4. D’ora in poi organizzeremo anche piccoli eventi: letture, mostre, concerti, lezioni, utilizzando i membri della comunità o amici che siano disposti a prestare il loro impegno a titolo gratuito.
Per i prossimi giorni ci sono due opportunità.
La prima riguarda la "Giornata dei paesi" per il 28 ottobre. Sarebbe bello che qualcuno dei "comunitari" organizzasse nel proprio paese un’assemblea sui temi riguardanti la propria comunità.
La seconda è una visita a Cairano, fissata per domenica 11 novembre. Credo che non sfugga a nessuno l’importanza di andare ad abbracciare un paese e un paesaggio. Sarà la prima di una serie di visite di quello che potremmo chiamare turismo della clemenza. ______ f.a.

Programma "provvisorio" per Cairano _ portate i figli e i vostri cari !
__ore 11 appuntamento nella piazzetta antistante la Chiesa della Concezione, visita alla via delle grotte, salita al Calvario, area archeologica (vestiario da escursione) __ore 12 salita al Castello e alla Rupe attraverso Cairano storica e abbandonata __ore 13.30 presso la scuola: pane e salame, assaggio del vino novello locale, dolci del forno ecologico __ore 14.30 incontro con gli abitanti, discussione comunitaria aperta, giornata dei paesi P.S.: considerate le adesione pervenute, saremo in molti, ognuno porti qualcosa da far assaggiare agli altri, una pietanza, un ruoto, un dolce.

18 ottobre 2007

i nemici del sud sono i piccolo-borghesi

La vera sfida che dovrebbe impegnare il nascente Partito Democratico e, ci permettiamo di dire, anche gli altri processi politici federativi e "innovativi", è sicuramente la sfida del superamento degli attuali blocchi sociali. Il sud, a differenza di quello che si dice, non è in questo momento storico dilaniato dalla contrapposizione tra istanze moderniste e istanze conservative; o, ancora, tra l’impoverimento crescente di alcune classi sociali e l’arricchimento di altre. _Questi sono sicuramente problemi importanti, ma non sono il problema principale. Il vero problema è il trionfo e il radicamento, purtroppo trasversale, della mentalità piccolo-borghese di ascendenza televisiva. Siamo ormai tutti consapevoli che le teorie di Franco Cassano possono benissimo convivere con un riformismo pragmatico che ha nella modernizzazione il suo scopo principale. E questo, in qualche modo, chiude vecchie discussioni ideologiche che ormai non portano da nessuna parte. _La nuova sfida, invece, è molto più complessa, e riguarda lo smembramento e il superamento del blocco piccolo-borghese che sta impoverendo la nostra società meridionale. Viviamo in una comunità in cui trionfa un moralismo senza morale, una evidente discriminazione nei confronti delle sessualità non ortodosse, una mentalità che porta a curare ossessivamente la propria casa a discapito della "casa" pubblica. Tutto, per la piccola-borghesia, è piccolo: piccoli gli orizzonti, piccole le ambizioni, piccole le faccende con cui si passa il tempo. Il tutto è accompagnato dal rumore di fondo della programmazione televisiva. _Nessuna politica potrà davvero imporsi se poi, dopo la riunione, ognuno torna a casa ad accucciarsi nelle proprie piccole sicurezze "pantofolaie". Una grande politica dovrebbe fondarsi su temi estremi come l’amicizia, l’amore, la morte. E, sia detto a chiare lettere, la morte (la tanto rimossa e temuta morte) è sempre il motore dei grandi sentimenti, finanche dell’amore. Forse è anche arrivato il momento di ridimensionare la politica diffusa del "particulare", dei piccoli problemi, dei piccoli interessi, delle piccole manutenzioni quotidiane: la tirannia, cioè, della "concretezza". Cosa, in fondo, ci fa orrore di questo nostro sud? Ci fa orrore il disprezzo che la maggioranza ha per le tante diversità, per i grandi desideri, per i grandi sogni, per le grandi narrazioni. Ci fa male vedere le ragazze con le braccia incrociate, ci fa male vedere i bambini già disincantati, ci fa male questa contrazione generale dei sentimenti. Non cambierà il sud con una legge in più o con una legge in meno. Il sud cambierà se saprà amare i bizzarri, gli inventori, gli estrosi, i poeti, gli affamati di amore. Se saprà valorizzare, cioè, tutto il contrario del rischio calcolato della piccola-borghesia. Oltretutto la piccola-borghesia ha il vizio di creare blocchi sociali, e questo significa controllo "familistico" delle opportunità, e ovviamente selezione interessata e censoria dei movimenti sociali meno controllabili. _Il partito democratico vincerà sicuramente la sfida del riformismo, cioè di una politica che guarda le facce e i problemi veri del proprio tempo al di là delle facili rassicurazioni "resistenziali", delle ideologie e dei moralismi. Però adesso la sfida più grande è smembrare il blocco sociale piccolo-borghese. È una "liberazione" ancora più grande della liberazione dalle ideologie. _Vorremmo finalmente vivere in un sud plurale, fatto di famiglie eterodosse, abitato da omosessuali non costretti a nascondersi, tutto percorso da persone finalmente libere di vivere la propria piccola grandezza, il proprio desiderio di amare, di sognare, di rompere gli schemi del perbenismo. I giovani, i migliori giovani del sud, non chiedono la villetta, il posto fisso e un matrimonio rassicurante. I migliori giovani del sud chiedono libertà, intelligenza, vitalità, calore. Compito del partito democratico, cioè del principale fenomeno politico riformista degli ultimi anni, è aggredire coraggiosamente la piccola-borghesia, rompere vecchi schemi conservativi, liberare energie e, soprattutto, impedire i moralismi, da qualsiasi parte essi provengano. _Franco Arminio + Andrea Di Consoli

17 ottobre 2007

tema del silenzio

... propongo questo tema: Il Goleto e il Silenzio, Insieme per la pace nel nostro territorio! Spazio di spiritualità, meditazione e preghiera interreligiosa in Irpinia. saluti, Dario Bavaro

18 ottobre, programma

18 ottobre 2007, programma
gruppi di lavoro: 1. il territorio e il paesaggio: dallo sfascio alla consapevolezza alla partecipazione (lo sversatoio dell'ofanto, l'eolico sul formicoso e oltre, le cave sui monti) 2. i paesi: dalla ricostruzione all'emigrazione; l'abbandono urbano; niente piazza si chatta (perché i paesani non si parlano); 3. la città: avellino sempre più non luogo, sempre meno capoluogo 4. le risorse economiche europee: le aree interne escono dalla programmazione regionale; il poco realizzato rimane chiuso (mancano le idee?); 5. perche i ragazzi non studiano più a Napoli ma a Pisa, Siena, Firenze, Perugia, Urbino, Pavia? Perché chi non studia ambisce a lavorare in fabbrica o all'ipercoop? obiettivo: un manifesto, firmato da tutti i presenti, che proietti all'esterno la comunità provvisoria, le tematiche, le proposte, l'impegno assunto per la rinascita irpina_ il 18 ottobre -S.Luca- ci vediamo al Goleto; tra l'altro il gioiello medioevale dell'Abbazia è proprio la Cappella dedicata a S.Luca -1247- (ha ospitato le reliquie dell'evangelista Luca per 600 anni); questa una bozza del programma (tenendo presente che fa buio presto): 15,30 visita guidata all'Abbazia e ai nuovi spazi recuperati (Museo, sala convegni, biblioteca, alloggi, convento) 16,30 introduzione di franco arminio/ ascolto nuove presenze 17,30 gruppi di lavoro (ci sono vari spazi di riunione) 18,30 s.messa, san luca (per chi vuole) 19,30 saluto di Fr. Paolo, comunità dei piccoli fratelli di charles de foucalud 20,00 al wine-bar di fronte all'abbazia: lasagne con sfoglia fatta in casa, baccalà sfritto con peperoni, crostata dolce, vino _ 12 €. _ci sono solo 36 posti: già prenotati 15, gli altri in ordine di prenotazione direttamente il 18

16 ottobre 2007

franco arminio in elicottero

Fino a giovedì 18 la troupe di Linea Verde RAI è impegnata in una puntata dedicata all'Irpinia; i conduttori Veronica Maya e Massimiliano Ossini si muoveranno in jeep nei luoghi più suggestivi, mostrando produzioni e lavorazioni d'eccellenza. E' previsto un volo in elicottero sulla Piana del Dragone (a bordo ci sarà il paesologo Franco Arminio); inoltre una "tavolata" tra i vicoli di Nusco. La puntata "irpina" andrà in onda il 4 novembre alle ore 12,30.

antonio / l'irpinia che mi piace

l'ultimo articolo del mio blog Http://antonio.romano75.googlepages.com/lirpiniachemipiace

14 ottobre 2007

Re: Comunità / 18 ottobre 2007

Caro Angelo, perdona il ritardo con cui mi metto in contatto con te, ma sono stati giorni molto intensi sul fronte del mio trasferimento a Roma: ti racconterò di persona. Volevo comunicarti la mia convinta adesione all'incontro di giovedì prossimo al Goleto, compreso la cena che hai programmato. Appuntamento dunque al Goleto alle 15.30. Se ci fossero cambiamenti naturalmente avvisami. Saluti e complimenti per come stai cercando di gestire una situazione davvero molto provvisoria!! Giuseppe Cordasco

Comunità / 18 ottobre 2007

Cari, io credo che al punto in cui siamo l'incontro del 18 ottobre -giovedì- sia opportuno tenerlo al goleto. visto che la nostra comunità provvisoria non è formata né da agricoltori né da commercianti, direi che il tema della POLITICA CULTURALE nella nostra provincia deve essere un pò il cuore dei nostri interessi e in particolare del prossimo incontro. ovviamente questo non si esclude che in successivi incontro si passa parlare d'altro. è chiaro che questo tema coinvolge pienamente il discorso sulla città di avellino. secondo me è importante che si discuta al goleto intanto perché è una cornice suggestiva e poi è anche un segnale proprio in riferimento al ruolo mancato della città. saluti e ancora scusa per la mia presenza un pò altalenante negli ultimi tempi, ma sono veramente pieno di impicci. un abbraccio a tutti. p.s direi che è importante che ognuno estenda l'invito ai suoi amici. sarebbe bella una riunione con molte voci provenienti da molti luoghi. f.a.
_____ angelo, bozza programma giovedì 18 ottobre__15.30 inizio visita guidata ai nuovi spazi culturali dell'abbazia del goleto (convegni, biblioteca, museo); __16.00 inizio discussione, introduce franco arminio, giornata dei paesi, ascolto nuovi interventi; __17.30 gruppi tematici; __19,30 lettura delle sintesi dei gruppi tematici e proposta di manifesto. __segnalo (solo agli interessati): nella cappella di S.Luca (1251), messa di s.luca, dalle 18,30 alle 19,15 __ nel wine-bar difronte all'abbazia, cena alle 20.00 : solo 30 posti, mandatemi solo le prenotazioni certe; 12 €. lasagna fatta a mano, baccalà sfritto con peperoni, pane, vino. da avellino: ofantina bis, uscita s.angelo dei lombardi, seguire "goleto"; mappa: www.goleto.it

12 ottobre 2007

alfonso / il tramonto dei non luoghi

carissimo, ti invio l'abstract di un libro che uscirà domani da meltemi. VEDI UN PO' SE INTERESSA PUBBLICIZZARLO PER IL NOSTRO RAGIONAMENTO MULTIPLO E SOLITARIO, PARLANTE E MUTO. COME VEDIAMO, QUASI NESSUN COMMENTO AI TESTI. VUOL DIRE CHE SCRIVIAMO, MA CHE NON ASCOLTIAMO. siamo forse chiacchieroni? o abbiamo un io che fa attrito con il resto. vorremmo cambiare tutto, forse noi no. _Massimo Ilardi __ IL TRAMONTO DEI NON LUOGHI... Un viaggio nella teoria dell'architettura che va dall'esplosione della città senza luoghi al tramonto dei non luoghi; dalla paranoia delle CITTA' INVISIBILI alla sconvolgente realtà degli slum per approdare alla
definizione della metropoli come spazio di appropriazione, come territorio del desiderio. La tesi del libro è che per ragionare di nuovo sulla metropoli e riuscire a governarla sia necessario elaborare nuovi linguaggi e nuovi strumenti che permettano di confrontarsi con questi luoghi instabili e conflittuali, abitati da minoranze che hanno in comune la sola esperienza del consumo. un saluto nell'attesa di rivederci, alf

11 ottobre 2007

mimì e il castello di bagnoli

Nel portare a termine uno studio su Ariano normanna, è balzato ai miei occhi il castello normanno di Bagnoli. Posto su una delle sue quattro sommità, “La Serra”, o “motta”, tipico del più classico castello normanno urbano, quello di Bagnoli si erge in tutta la sua maestosità appena si entra in paese provenienti da Avellino. Ma la storia non ne parla mai, non lo accenna neppure, come se non esistesse. Eppure, il castello normanno di Bagnoli è una delle opere normanne più imponenti del X sec. Uno uguale, risalente al 1097, lo si trova a Rocheter in Inghilterra. Sanduzzi, lo storico locale, commettendo uno dei più grossi errori storici, lo fa risalire addirittura al periodo aragonese. Scandone, poi, tralascia tutta la storia normanno-sveva dell’alta valle del Calore. In parte gli storici si rifanno grazie alla prof.ssa Casiello (“Storia Illustrata dell’Irpinia”, edita da Sellino e Barra, Vol. III, pag. 38), quando dice che il castello di Bagnoli, in virtù di una sua tesi (quale?) è Normanno-Svevo, spostando indietro la sua datazione di circa 200 anni rispetto al Sanduzzi. Lungo la famosa strada “Paestum-Manfredonia” vi passò Roberto il Guiscardo quando conquistò Salerno nel 1076. Vi passava anche re Ruggiero? Federico II? Non è che la storia abbia confuso il castello di Bagnoli con quello longobardo di Nusco?

9 ottobre 2007

terremoto '80, selezione link

http://www.23novembre1980.it Si arriva così alla fine del mondo e alla sua ricostruzione. Solo chi non l’ha vissuto non può capire quello di cui è capace l’animo umano. Sono finiti duemila anni di storia. Un paese viene cancellato nella sua cultura, nella sua quotidianità, nei suoi valori ...

http://www.sironieditore.it/sezioni/articolo.php?ID_articolo=180&ID_libro=978-88-518-0011-6 Viaggio nel Cratere - Storie private e grande storia nella penna di Franco Arminio - Un affascinante e inquieto peregrinare fra i luoghi squassati dal violento sisma del 1980

http://www.lanuovaecologia.it/speciale/inchieste/5000.php La Nuova Ecologia, inchiesta 25 anni dopo

http://www.amra.unina.it/politiche.php?op=unop1 AMRA Progetto Dimostratore Irpinia - Rischio, Paesaggio, Architettura: il caso Irpinia - a cura di Donatella Mazzoleni e Marichela Sepe

http://quotidianiespresso.repubblica.it/lacitta/speciali/terremoto/ L’Espresso, inchiesta 25 anni dopo

http://www.repubblica.it/speciale/irpinia/irpi.html Irpinia, 20 anni dopo: un cantiere aperto da 60 mila miliardi - La Repubblica, Antonello Caporale

http://oknotizie.alice.it/go.php?us=29811089233a2310 filmato ok notizie

http://www.tevacphoto.com/mediagallery/album.php?aid=12&page=1 foto - Ci sono giorni in cui si muore, giorni in cui il destino accomuna migliaia di anime in un unico destino beffardo. Uno di quei giorni......

www.agendaonline.it/terremotoirpinia/ Agenda on line - Testimonianza e Mostra fotografica dedicata al Terremoto

http://terremotoirpinia.ilcannocchiale.it/ archivio in costruzione di Stefano Ventura

SEGNALA ALTRI LINK studio173.altairpinia@blogger.com

il sito di luigi di guglielmo

luigi di guglielmo, artista e scultore irpino http://www.diguglielmoscultura.it

5 ottobre 2007

PD ad Avellino, video con musiche di Morricone

da F.f. : " se vi va, seguite questo video del 4.10.07 su "La 7" ... Vi è anche un mio intervento" __ ndr : il video è montato su musiche di Morricone; da non perdere le mini-interviste ai partecipanti e i pistoleros con i sigari; ... è la nostra provincia per accedere ai servizi sul PD de La7 http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=primarie&video=4304 per vedere direttamente il video cliccare sull'immagine seguente

4 ottobre 2007

Canale 5 sul Goleto

TAI TeleAltaIrpinia ha pubblicato un bel filmato sull'Abbazia del Goleto, produzione Mediaset, mandato in onda su Canale5 nel 2005; durata 20 min.; cliccare sul link seguente per vedere il servizio http://www.telealtairpinia.it/video/Inviate%20da%20voi/goletomediaset.wmv

nella sezione LINK, barra a sinistra di questo blog, collegamenti al sito ufficiale dell'Abbazia http://www.goleto.it/ ; a "Marina" prima badessa autonoma e autoritaria dell'Abbazia del Goleto http://www.url.it/donnestoria/testi/libere/marinaindice.htm
Immagini delle opere realizzate di recente sono su europaconcorsi:
http://www.europaconcorsi.com/db/pub/scheda.php?id=18364
http://www.europaconcorsi.com/db/pub/scheda.php?id=18236
http://www.europaconcorsi.com/db/pub/scheda.php?id=18336

ditemi cosa debbo fare

Carissima Comunità, io non è che me ne intenda molto di blog e di telematica, ditemi cosa debbo fare, come, e su cosa partecipare. saluti. Mimì
___
Approfitto della nota di Mimì per invitare Franco (auguri di buon onomastico) e tutta la comunità provvisoria ad organizzare l'incontro del 18 ottobre e quindi la "giornata dei paesi" del 28. Penso che il 18 avremo oltre 100 presenze; si potrebbe dedicare la prima ora ad una sintesi delle riunione tenuta a Bisaccia, alla comunità "in cammino", ad ascoltare gli interventi dei nuovi aderenti. __Si potrebbe poi procedere per gruppi di lavoro (ne propongo alcuni):
1. il territorio e il paesaggio: dallo sfascio-alla consapevolezza-alla partecipazione (lo sversatoio dell'ofanto, l'eolico sul formicoso e oltre, le cave sui monti)
2. i paesi: dalla ricostruzione all'emigrazione; l'abbandono urbano; niente piazza si chatta (perché i paesani non si parlano);
3. la città: avellino sempre più non luogo, sempre meno capoluogo; questione urbana;
4. le risorse economiche europee: le aree interne escono dalla programmazione regionale; il poco realizzato rimane chiuso (mancano le idee?);
5. perche i ragazzi non studiano più a Napoli ma a Pisa, Siena, Firenze, Perugia, Urbino, Pavia? Perché chi non studia ambisce a lavorare in fabbrica o all'ipercoop e non nei campi?

_obiettivo: un manifesto, firmato da tutti, che presenti all'esterno la comunità provvisoria, le tematiche, le proposte, gli impegni assunti per il territorio

_il blog riceve circa 40 visite al giorno; inevitabilmente vengono postati "commenti" banali, volgari, foto porno, ecc.; ritengo pertanto necessario attivare la "moderazione" dei commenti; leggerò prima i commenti, selezionandoli, e poi li pubblicherò; tempo 24 ore.

3 ottobre 2007

l'ofanto è morto (anche il sele)

lettera aperta - affissa nel Comune di Lioni - f.to un Irpino L'OFANTO E' MORTO (ANCHE IL SELE)

Che è stato del nostro fiume, le cui acque pure e limpide per millenni hanno dissetato animali, uomini e campi; che è stato "La spiaggia" di noi lionesi, che da ragazzini ci divertivamo a tuffarci nelle sue splendide acque, allietati dal canto delle lavandaie che tutti i giorni lavavano i panni propri e altrui, cantando felicemente? Il nostro amato Ofanto, che ha valorizzato l'Irpinia, da diversi anni è arrivato al punto di degrado tanto da poter essere considerato una fogna: non più acqua ma schiumosi liquidi velenosi invadono il letto del fiume, in cui ormai trovano vita solo vermi e topi. Lo stato attuale è di totale abbandono, tramite ordinanze sono stati allontanati pescatori, proibite qualsiasi coltivazione nei terreni adiacenti; tutti consapevoli dei rischi lo abbiamo abbandonato, anche i volatili. Nonostante ciò, qualche mese fa le guardie comunali e ittiche, dietro disposizione della provincia, nel tentativo di nascondere lo stato catastrofico del fiume, vi hanno immesso delle piccole trote, destinandole a morte sicura. Come tutti sappiamo, il problema è dovuto ai rifiuti delle aree industriali di Nusco, Sant'Angelo dei Lombardi, Lioni, Morra de sanctis e Conza, ai quali si aggiungono i rifiuti tossici provenienti dalle discariche di tutta la campania. Ad ogni ora del giorno, arrivano autocisterne, che quasi sicuramente con l'autorizazione di qualche politico poco sensibile al rispetto ambientale, scaricano nel nostro fiume. Così facendo le malattie incurabili come cancro e tumori sono in continuo aumento, anno dopo anno nella nostra cara Irpinia. E' presente sul teritorio un'associazione ambientale e di protezione civile nata forse per la salvaguardia dell'ambiente, che non sembra aver molta attenzione per il grave problema, pur essendo la sua attività sovvenzionata dalla regione e dal comune per la salvaguardia dei corsi d'acqua e dell'ecosistema. inviato da: emioli

antovent commenta il "manifesto" di alfonso

mi chiedo da quali complessità psichiche-sociali venga fuori alfonso. se tutti ci fermassimo a pensare difronte alla morte, anche quanto essa e celatamente lontana, vivremmo diversamente la nostra unica vita terrena. Ogni tanto lo faccio, ma non mi assilla! poi in merito al taglio -del blog- sono daccordo nell'essere tramite e voce non dell'io (anche se tutto ciò che comunichiamo attraverso esso filtra). Il malessere, il degrado socio-urbanistico ecc. ecc. che circonda molti di noi pare essere comune, anche a distanza di qualche chilometro e in contesti apparentemente diversi. Fare solidarietà di pensiero non è poco, non restare isolati, come spesso accade, a volte anche per scelta, è un motivo in più. Diffondiamo quella linea di pensiero, quello stile di vita, che spesso ci rende voce fuori coro. Antovent

Caro Alfonso, ho letto il tuo molto surreale manifesto ... Lo inoltro di seguito alla mailing list della comunità provvisoria (allargata con i vari indirizzi pervenutimi) senza pubblicarlo, per il momento, sul _blog_ Al blog vorrei dare un taglio più centrato sul territorio e meno sulla produzione individuale dei singoli componenti il gruppo; resto però in attesa di sentire le vostre opinioni nel merito. Il materiale da mettere sul blog dovrebbe contenere questi TAG (è una mia proposta, ripeto): comunità provvisoria, irpinia, altairpinia, irpinia alta, paesaggio, formicoso, ofanto, sele, calore, picentini, ufita, baronia, terremoto, vari nomi dei paesi, ecc. saluti, angelo (non leggete il testo di alfonso da soli o di sera...)_

alfonso / surreale e provocatorio

antefatto: il "manifesto sulla morte" non è stato pubblicato sul blog ma inviato a tutti gli iscritti / scrive alfonso: carissimi, il mio manifesto è surreale e provocazione, certamente. a leggerlo bene si scopre che è un manifesto politico ed estetico, assolutamente non estraneo alla nostra discussione sul nostro territorio, sulla nostra economia, sui nostri paesi e sul nostro paesaggio. esibire la morte ed esaltarla pubblicizzarla esporla significa esibire e portare all'attenzione ciò che è mortificante e mortifero. significa non lasciarlo nel privato ma dagli uno spazio sulla piazza, nelle nostre discussioni, sul blog. la morte da esibire è tutto chiò che dovrebbe essere pubblico e che viene, invece, privatizzato, sottratto, destinato ad altri con altri scopi e con modalità notturne e sotterranee. la morte da esibire e cantare è il marcio, è il putridume che origina la nostra reazione come Comunità Provvisoria, la stessa, mi pare, di Città Visibile. esibire la morte, nel mio manifesto, significa mettere sotto gli occhi di tutti lo spettacolo osceno e mal odorante della politca che si sviluppa nel nostro territorio senza il controllo sociale e pubblico. significa esporre la privatizzazione degli interessi. non ne conseguirebbe forse una insurrezione da tale spettacolo? non ci sarebbe una reazione? non è questo che vogliamo produrre? il manifesto proposto ha perciò una ricaduta nell'azione militante. insorgere e militare e intervenire con azioni che ricostruiscano i valori, l'estetica, il pubblico e il territorio ai loro abitanti. in nota credo che come Comunità Provvisoria dovremmo incominciare a non lasciare solo Iermano, che dovremmo sottoscriverne con nome e cognome tutte le iniziative e tutti i suoi iscritti. dovremmo prenderci delle responsabilità anche in termina di ricaduta sulle nostre spalle delle nostre scelte. diversamente avremo la sensazione del risentimento sterile o del gioco addirittura. credo che Iermano stia facendo una cosa concreta e coraggiosa esponendosi a possibili ritorsioni in prima persona. non va lasciato solo. alfonso

2 ottobre 2007

che strano paese

trovato su un blog … vi si può leggerci ogni paese ? ( …) uno strano paese. E’ un paese in cui succedono cose grosse…………e nessuno fa niente. È un paese in cui la presa di posizione di un politico (capriccio?) verso altri compaesani provoca un effetto domino pauroso………….e nessuno fa niente. E’ un paese in cui alcuni tecnici stregoni tengono in scacco un’intera comunità……..e nessuno fa niente. E’ un paese in cui un’impresa edile (abusiva) compie dei lavori (abusivi) in un condominio…… e nessuno fa niente. E’ un paese in cui gli operai della stessa impresa lanciano oggetti dal ( …) piano……....e nessuno fa niente. E’ un paese in cui si costruiscono prima gli spogliatoi e le tribune, poi (forse) il campo sportivo…….e nessuno fa niente. E’ un paese in cui si pensa di realizzare un’area PIP nelle vicinanze di ……. e nessuno fa niente. Alcuni dicono che in passato ( …) è stato il … dell’Irpinia. Più che “faro” forse meglio dire “stop”, che nelle autovetture si accende per evitare di essere tamponati.

1 ottobre 2007

non solo olio

non solo olio, itinerario lungo i sentieri dell’olio d’oliva della Valle dell’Ufita - Condotta Slow Food Baronia di Vico invita a partecipare e a diffondere il programma NON SOLO OLIO. proposte week-end 26, 27, 28 ottobre – 9, 10, 11 novembre – 7, 8, 9 dicembre 2007, info e prenotazioni: Fiduciario Condotta Franco Archidiacono: 339.3443942 info: http://www.condottabaroniadivico.it/

La mutazione antropologica dell'Irpinia

LA MUTAZIONE ANTROPOLOGICA DELL'IRPINIA __ Ormai non c'è più alcuna differenza tra gli stili di vita e di comportamento, totalmente consumistici, degli individui che vivono in un piccolo paese delle zone interne dell'Italia meridionale, e gli abitanti di un'estesa metropoli come Roma, Milano, Torino, eccetera. __ Invece, 25/30 anni fa il divario era molto maggiore, direi quasi abissale; oggi si è ridotto in modo colossale livellandosi verso il basso. __Il predominio assoluto, e assolutistico, dell'economia di mercato, ha generato effetti di alienazione e di omologazione superiori a qualsiasi altra forma di dittatura o di sistema totalitario, dal fascismo al nazismo, e via discorrendo. Ciò che in Italia non era riuscito al regime fascista di Mussolini durante un intero ventennio, è riuscito al modello di produzione e di consumo neocapitalista nel giro di pochi lustri. Ciò è accaduto anche in Irpinia, una terra immobile ed immutata per secoli, stravolta e sconvolta in poco tempo, soprattutto a partire dai primi anni '80, anche per effetto di accelerazioni causate dall'evento sismico e dai processi economico-sociali innescati dalla ricostruzione delle aree terremotate. __ Lo "spaesamento" del mio paese natale __ Oggi, il mio paese natale è un luogo di vita alienante, sempre meno comunità a misura d'uomo, e sempre più una realtà a misura di bottegai affaristi e speculatori. __ Certo, da noi convivono vecchi e nuovi problemi, piaghe antiche e secolari, come il clientelismo politico-elettorale, la camorra e nuove contraddizioni sociali quali, ad esempio, la disoccupazione, le devianze giovanili, l'alienazione, l'emarginazione sociale e la disperazione che sono effetti provocati dalla modernizzazione puramente economica e materiale di una società che è diventata ormai una società di massa. __ Purtroppo, già da diversi anni, anche nelle nostre zone i giovani muoiono a causa di overdose di eroina e fanno uso di sostanze stupefacenti, oppure si schiantano in automobile il sabato sera, dopo una serata trascorsa in discoteca, e via dicendo. __ Persino il fenomeno dell'emigrazione si è "aggiornato" e "modernizzato", nel senso che si ripropone in forme nuove e, forse, anche più drammatiche e più gravi del passato. __ Infatti, una volta gli emigranti irpini, e meridionali in genere, erano lavoratori analfabeti o semianalfabeti, oggi sono in grandissima parte giovani con un elevato grado di scolarizzazione. __ Inoltre, mentre gli emigranti del passato sovvenzionavano le loro famiglie rimaste nei luoghi di origine, a cui speravano di ricongiungersi il più presto possibile, i giovani di oggi che emigrano verso il Nord lo fanno senza più la speranza, né l'intenzione di far ritorno alla propria terra natale, anzi molto spesso formano e crescono le loro famiglie altrove, laddove si sono economicamente sistemati. Insomma, si tratta di un'emigrazione di cervelli, ossia di giovani intellettuali sui quali le nostre comunità hanno investito molte risorse per farli studiare. __Pertanto, questa è la più grave perdita di ricchezze e di valori per le nostre zone!... __ Quelle che un tempo erano piccole comunità a misura d'uomo, depositarie di una memoria storica secolare e dotate di un profonda identità fondata soprattutto sulle tradizioni locali e particolaristiche, oggi si sono disgregate e addirittura atomizzate, avendo perso rapidamente la propria dimensione umanistica e popolare, avendo smarrito la propria originale identità socio-culturale, localistica e dialettale, senza tuttavia assumerne una nuova, con inevitabili e devastanti ripercussioni in termini di alienazione sociale e di vuoto esistenziale. __ La "modernizzazione" del Sud come effetto della "post-modernizzazione" del Nord. __ Sul piano strettamente economico, quella irpina non è più una società agraria, ma non è diventata qualcosa di veramente nuovo e diverso, ovvero non si è trasformata completamente, e spontaneamente, in un assetto industriale vero e proprio, pur vantando antiche vocazioni artigianali e commerciali, come quelle che animano le dinamiche e lo sviluppo, forse troppo poco regolato e razionale, dell'economia del mio paese. __ Oggi, a quasi 27 anni di distanza dal terremoto, la società irpina è più o meno un "ibrido", sia dal punto di vista economico-materiale, sia sotto il profilo sociale e culturale. __ Certo, occorre precisare che sul versante propriamente economico-produttivo, la "modernizzazione" delle nostre zone, che fino a pochi decenni fa erano dominate da un tipo di economia agraria, latifondistica e semi-feudale, è avvenuta in tempi rapidi e in modo convulso e controverso. Ciò si è determinato all'interno di un processo di "post-modernizzazione" del sistema capitalistico su scala globale, ossia in una fase di ristrutturazione tecnologica in chiave post-industriale, delle economie neocapitalistiche più avanzate dell'occidente, con il trasferimento di capitali e di macchinari ormai obsoleti in alcune aree arretrate, depresse e sottosviluppate dal punto di vista capitalistico-borghese come, ad esempio, il nostro Meridione. Voglio puntualizzare che anch'io, come Pasolini, credo nel progresso, ma non nello sviluppo, soprattutto in questo tipo di sviluppo selvaggio ed irrazionale che è generato dalla globalizzazione economica neoliberista. __ Una speranza di palingenesi terrena, non ultraterrena... __ Voglio concludere la mia analisi condotta in pieno stile pasoliniano, cioè in modo "corsaro" e "provocatorio", con il richiamo ad una speranza e ad una volontà di palingenesi spirituale della mia terra, l'Irpinia, a cui sono visceralmente legato, nonostante tutto. __ L'opera e le idee di Pasolini erano disperate, ossia prive di speranza, almeno in apparenza; in realtà erano pervase da un profondo sentimento di religiosità, scevro tuttavia di qualsiasi forma di moralismo o di fondamentalismo. La religiosità pasoliniana era indubbiamente laica. __ D'altronde egli era un intellettuale marxista e marxisticamente ha cercato di analizzare e descrivere la realtà del suo tempo, con coraggio, lucidità ed onestà morale ed intellettuale. __ A mio parere, il compito dell'intellettuale è certamente quello di provare ad interpretare e a conoscere la realtà, ma è anche quello di tentare di migliorarla. __ Insomma, bisogna comprendere e spiegare il reale, l'essere, ma c'è ancora più bisogno di comprendere e spiegare, dunque attuare, l'ideale, il dover-essere. Ma, da solo, l'intellettuale è impotente, per cui deve riferirsi e agganciarsi alle forze materiali e sociali presenti e operanti nella realtà in un determinato momento storico. __ In tal senso, la speranza di rinascita spirituale dell'umanità, a partire dalla mia umanità, deve esplicarsi in un progetto di trasformazione concreta, da proporre e promuovere politicamente, ossia in sede terrena, non ultraterrena. __ Si può e si deve cominciare dal basso, dal piccolo, dal semplice, per arrivare in alto, per pensare ed agire in grande, cambiando magari il mondo in cui viviamo. __ Lucio Garofalo

AIN Associazione Irpinia Nostra

comunicato redazionale dell'AIN _ Con la lunga pausa estiva ormai alle spalle, l’Associazione Irpinia Nostra ha iniziato nuovamente ad attivarsi per continuare a svolgere la sua difficile missione volta alla preservazione e valorizzazione della cultura e delle tradizioni irpine. La rivista "Irpinia ed Irpini" è lo strumento principale cui tramite l’Associazione raggiunge gli Irpini, in Irpinia, in Italia, nel mondo. In tal modo, si mantiene accesa la "fiammella" indispensabile ad evitare che vengano recisi i legami tra chi è rimasto nella terra natia e chi se ne è dovuto allontanare. La tecnologia ci aiuta moltissimo, visto che la versione digitale della rivista "Irpinia ed Irpini" viene scaricata gratuitamente via Internet dagli Irpini sparsi per il mondo, che quotidianamente ci contattano e stimolano.
Oltre che con privati cittadini, abbiamo avviato o stiamo per avviare un percorso comune o, comunque, parallelo, con altre Associazioni irpine, in modo da sviluppare sinergie che moltiplichino gli effetti della nostra azione, generalmente molto apprezzata, e talvolta, purtroppo, anche molto invidiata. E’ in corso di impaginazione il prossimo numero della rivista che dovrebbe essere stampato tra la fine del mese di ottobre ed il mese successivo. Distinti saluti AIN approfondimenti : http://www.irpinia.biz/