8 dicembre 2007

tra vittime ed impostori

Nel turbinio di notizie futili e drammatiche in cui siamo immersi ogni giorno, l'autentico e il falso, le vittime e gli impostori, si mescolano con tale continuità da non lasciar quasi spazio alla
distinzione. Così, profondamente scossa dalla morte e dall'agonia degli operai dell'acciaieria di Torino e, in senso uguale e contrario, dall'inesausto cicaleccio dei nostri politici, ho provato a
giustapporre frasi estrapolate dallo stesso giornale (L'Unità di oggi, 8 dicembre) perché non sembrasse "normale" scordarsi delle vittime per interessarsi degli impostori con la stessa rapidità con cui si fa scorrere lo sguardo dalla pagina della cronaca a quella della politica:
Morti sul lavoro, dal 1/1/2007 a oggi: 981./Mastella: togliamo la fiducia e finisce qui. Non è affatto un penultimatum./Alcuni lavoratori coinvolti nell'incendio erano in straordinario da quattro ore e, quindi, lavoravano da dodici ore consecutive./E Napolitano che fa? Cosa aspetta a convocare Prodi al Quirinale?/Il silenzio dei vertici di Confindustria e della ThyssenKrupp evoca la voglia di essere come la Cina, la voglia, cioè, di dedicare il proprio impegno alla massimizzazione dei profitti anche a scapito dei propri collaboratori./L'Ernesto chiede al Prc di ritirare i ministri dal governo perché non ci sono più le condizioni./L'operaio Antonio
Schiavone faceva 75 km per arrivare a Torino e poi, dopo otto-dieci e qualche volta anche 12 ore nell'acciaieria, altri 75 per tornare a casa dai suoi figli./Di Pietro: basta giochi o furbizie o mi
dimetto/La madre dell'operaio morto carbonizzato: "Antonio me l'aveva detto: Qui finiamo tutti male"/La senatrice Binetti: è stata una scelta di coscienza che certamente rifarei./L'operaio di 48 anni, Giuseppe Mastrullo, è morto a Bisaccia cadendo da un'impalcatura eretta su un fabbricato del centro./Maurizio Gasparri su "Anno Zero": inaudita violazione delle regole fondamentali della democrazia!/ Desolatamente vostra Carla

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