27 settembre 2007

notte bianca + tristizia e pallosità

Cari amici, giro a tutti voi la risposta a cui mi invita la controriflessione sulla notte bianca apparsa giorni fa sul sito di avellinesi.it, da parte di Ornella Petillo.
Naturalmente la mia riflessione a margine della settimana di musica ad Avellino, culminata nella Notte Bianca, non voleva snobbare chi a quella festa s'è divertito, né giudicare i gusti altrui. In quanto a sentirmi tacciare d'intellettual-aristocratica per avere una diversa concezione
della musica e della politica culturale di una città, mi tengo l'intellettuale (che non mi pare sia ancora da considerare una tara genetica) e rigetto l'aristocratica, vista la mia formazione, la
mia militanza di una vita nella sinistra e i miei atteggiamenti, credo del tutto democratici. Anche sentirmi accusare di tristizia e pallosità solo perché mi disturba quest'industria del divertimento e della risata a tutti i costi mi sembra un'esagerazione: andiamo! io adoro ridere e chi mi conosce lo sa. L'ironia e il riso non contrastano necessariamente con la ricerca della serietà e del rigore nella cosa pubblica (ma prima ancora nel privato, of course). Infine constato che a quelle mie riflessioni scritte di getto si sono affiancate nei giorni seguenti, senza nessuna premeditazione, molte analoghe insofferenze verso quest'avvenimento, per ultimo un articolo (di Daniele Pitteri) uscito in prima pagina nell'edizione campana di Repubblica mercoledì 26 settembre, in assoluta sintonia col mio. Ne riproduco qualche rigo significativo:
"Che la Notte Bianca sia stata soppressa è un bene. [...] La funzione dei grandi eventi è generare sui territori ove hanno luogo una serie di ricadute stabili in termini di flussi economici, turistici, infrastrutture e identità culturale. [...] le finalità della Notte Bianca napoletana erano invece misteriose. A chi si rivolgeva? A chi voleva parlare? Cosa voleva dire? Che ricadute aveva in forma permanente sul territorio? [...] Ci piacerebbe pensare che la soppressione della Notte Bianca sia l'inizio di una vera politica culturale".
citando Alfonso ... vedi comunità provvisoria / Alfonso

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