27 settembre 2007

notti bianche ad ariano / Antonio

il problema delle notti Bianche secondo me è che dopo Parigi e Roma si fanno pure ad Ariano IRpino! una cosa scandalosa! una notte bianca è un evento metropolitano da grande metropoli non da paese.... la cultura popolare dalle nostri parti è sempre passata per sagre e concertini... adesso volerci atteggiare a milanesi d'annata mi sembra davvero ridicolo..... a Roma ogni anno suona Morricone.... mica pizza e fighi come si direbbe a Roma, con tutto il rispetto per la manifestazione di Avellino alla quale non ho partecipato. Evito quindi di esprimere giudizi nel merito non avendo elementi di prima mano sui quali giudicare, e cerco di criticare la formula culturale. Mi piace molto questa geniale idea arminiana (come poteva essere diversamente) del festival dei paesi.... ma invece di fare una ricerca sui sapori tipici (due c... scusate la finezza... ad uso e consumo di ruttaioli romani e napoletani) c'è da fare un lavoro di ricerca etnografica sulla natura dei popoli irpini..... o ce ne vergognamo? o è un passato da rimuovere e dimenticare? questa è la provocazione che faccio ai professoroni (detto con rispetto e affetto) del circolo pickwick di Bisaccia: di quanta storia irpina gli irpini si vergognano? perchè invece che dei conigli e dei polli non si parla di quelli che i miei zii chiamano surici rini (non so come tradurre in italiano) ovvero di una particolare razza di conigli ottenuta dall'incrocio involontario fra ratti e conigli? Che a detta di molti sono una prelibatezza??? al di là delle università e delle accademie e dei giornali che piu o meno abbiamo frequentato e conosciamo tutti, per evitare che la ricerca storica di costume non diventi folklore ad uso del tg3 campania, di cosa dovremmo incominicare a parlare? oppure anni di demitismo e statalismo ci hanno fatto dimenticare e rimuovere le nostre origini? Antonio Romano
PS: alle poche email preferisco le tante email... anche se uno non le legge può sempre cancellare.... non fate gli snob che vi rompete le palle di leggere....... per uno che legge c'è sempre uno che scrive.... almeno rispetto per il tempo che uno dedica alla redazione delle mail invece di dedicarsi al lavoro, alle passeggiate, all'amore, al fancazzismo..... altrimenti poi il gruppo langue come dice Franco Arminio e se tutti ci siamo conosciuti grazie a lui non onorarlo è il miglior modo per offendere la sua sensibilità ed il suo lavoro.

notte bianca + tristizia e pallosità

Cari amici, giro a tutti voi la risposta a cui mi invita la controriflessione sulla notte bianca apparsa giorni fa sul sito di avellinesi.it, da parte di Ornella Petillo.
Naturalmente la mia riflessione a margine della settimana di musica ad Avellino, culminata nella Notte Bianca, non voleva snobbare chi a quella festa s'è divertito, né giudicare i gusti altrui. In quanto a sentirmi tacciare d'intellettual-aristocratica per avere una diversa concezione
della musica e della politica culturale di una città, mi tengo l'intellettuale (che non mi pare sia ancora da considerare una tara genetica) e rigetto l'aristocratica, vista la mia formazione, la
mia militanza di una vita nella sinistra e i miei atteggiamenti, credo del tutto democratici. Anche sentirmi accusare di tristizia e pallosità solo perché mi disturba quest'industria del divertimento e della risata a tutti i costi mi sembra un'esagerazione: andiamo! io adoro ridere e chi mi conosce lo sa. L'ironia e il riso non contrastano necessariamente con la ricerca della serietà e del rigore nella cosa pubblica (ma prima ancora nel privato, of course). Infine constato che a quelle mie riflessioni scritte di getto si sono affiancate nei giorni seguenti, senza nessuna premeditazione, molte analoghe insofferenze verso quest'avvenimento, per ultimo un articolo (di Daniele Pitteri) uscito in prima pagina nell'edizione campana di Repubblica mercoledì 26 settembre, in assoluta sintonia col mio. Ne riproduco qualche rigo significativo:
"Che la Notte Bianca sia stata soppressa è un bene. [...] La funzione dei grandi eventi è generare sui territori ove hanno luogo una serie di ricadute stabili in termini di flussi economici, turistici, infrastrutture e identità culturale. [...] le finalità della Notte Bianca napoletana erano invece misteriose. A chi si rivolgeva? A chi voleva parlare? Cosa voleva dire? Che ricadute aveva in forma permanente sul territorio? [...] Ci piacerebbe pensare che la soppressione della Notte Bianca sia l'inizio di una vera politica culturale".
citando Alfonso ... vedi comunità provvisoria / Alfonso

la giornata dei paesi

Piuttosto che dare fuoco ai partiti (che già bruciano per autocombustione) si tratta di riaccendere il fuoco della democrazia. Non ha senso discutere in astratto di politica e antipolitica. Visto che vanno di moda le giornate a tema mi permetto, come paesologo, di indire per domenica 28 ottobre LA GIORNATA DEI PAESI. In questa giornata sarebbe bello che ci fosse in ogni paese un'assemblea in cui i cittadini discutano insieme dei problemi della loro comunità (così facendo si ottiene come primo risultato di dare un senso a questa parola). Si può essere in cinque, in venti o in cento, quello che conta è ridare dignità allo spazio pubblico. È importante che le persone tornino a parlarsi da vicino, a partire dalle questioni vere e non da quelle imposte dalla televisione. Lascio qui i miei recapiti per raccogliere eventuali adesioni. Sono a disposizione per dare una mano a chi vuole farsi organizzatore questi incontri.
p.s. Per cominciare: domenica prossima organizzo insieme ad alcuni amici un'assemblea sul centro antico di Bisaccia. Ovviamente, un'altra di sicuro la faremo il 28 ottobre.
0827 89259 - 388 7622101 -
farminio@libero.it

comunità provvisoria / Michele 2

Cara Rosalba, la politica è la più grande invenzione fatta dagli uomini per la risoluzione dei propri problemi. La sua grandezza sta nel fatto che non è "settoriale" ma "generale". Per dirla in termini "scolastici" non è una materia come le altre. Se lo fosse non me ne fregherebbe
niente, preferirei dedicarmi alle mie materie preferite (il cinema, la letteratura, ecc...). Infatti, essendo "manipolata" da molti come una materia come le altre (per lo più istituzioni e amministrazione) la lascio fare agli altri, ma non la riconosco come tale. Considero la
concezione settoriale della politica (istituzioni e amministrazione) una oppressione, oltre che manipolazione. In più, in quanto rappresentante del genere umano (scusami la presunzione), considero la politica ufficiale un'offesa perchè fa regredire una grande invenzione umana, che organizza i bisogni degli uomini per la loro risoluzione, a pratica di piccoli uomini che invece organizzano il potere e le istituzioni (nella migliore delle ipotesi). "La politica organizza gli
uomini": ecco, questo mi sembra uno slogan interessante anche per la comunità che si è riunita a Bisaccia al "Grillo d'oro". Non le istituzioni quindi, ma la società, vero principe di qualsiasi politica
autentica. Le tue considerazioni quindi fanno parte a pieno titolo della politica, senza nessun complesso di inferiorità verso chicchessia. Con affetto Michele Fumagallo

comunità provvisoria / Michele F.inalmente

Cara Luciana, no, non sempre vale la pena vedersi. Bisogna scegliere, andare possibilmente agli incontri con persone che in qualche modo si conoscono già. Tuttavia esiste il caso che domina la vita (io preferisco chiamarlo mistero) e a volte (sottolineo: a volte) vale la pena incontrarsi comunque perchè, appunto, non si può mai sapere... . L'importante è che gli incontri non siano viziati da una sorta di "esistenzialismo", ma in qualche modo siano un pò "finalizzati". E' un
discorso lungo che spero facciamo la prossima lettera. Ciò che invece voglio comunicarti è che sono venuto all'incontro perchè invitato insistentemente da Franco Arminio, ma ci sono venuto con una sorta di rassegnazione al peggio cioè alla consueta noia, che per me è sempre doppia non facendo parte della moltitudine delle persone "in crisi" ma conservando grazie a dio una visione del mondo e del futuro abbastanza chiara (ne parleremo in seguito). Invece l'incontro non solo non mi è dispiaciuto ma, addirittura, non mi ha mai annoiato. E' stato informale e paicevole, oltre che utile per la conoscenza di qualche persona che non avevo mai incontrato. Un'altra cosa che volevo sottolineare e su cui mi sono personalmente soffermato è l'uso intelligente di un locale
accogliente e familiare. Un uso del "Grillo d'oro" che è anche una bella metafora di cosa può essere, nella nostra parte di sud, una forma di sviluppo autentico del territorio. A presto, con affetto Michele Fumagallo

qualche focolaio di attività civile

caro alfonso
è chiaro che un nuovo incontro sarebbe importante. per fare le cose bisogna perderci un pò di tempo. noi forse potremmo rivederci al goleto già la prossima settimana, così vediamo insieme il lavoro che ha fatto angelo. io ho praticamente sospeso la mia attività letteraria per cercare di accendere qualche focolaio di attività civile in questi nostri luoghi (domenica organizzo a bisaccia un'assemblea sul centro antico). fatemi sentire che tutti insieme sentiamo l'urgenza di agire.

lingua di plastica

caro angelo, il pezzo su cairano è molto bello. proprio stasera sentivo a lioni l'ex sindaco del paese in un'interventino ad una manifestazione del pd: la famosa distanza della politica dalle cose reali... ho sentito una lingua di plastica: noiosa e insopportabile quando veniva da candidati giovani. ogni volta che osservo queste adunate penso che sia urgente che noi si faccia altro. a partire da quelli che una volta si chiamavano usi e costumi. un solo esempio. in irpinia è più facile attirare l'attenzione quando sbagli che non se fai la cosa giusta. se avessi accettato la candidatura propostami dal pd, sicuramente avrei avuto molti rimproveri (meritati direi). bisogna assolutamente imparare a farsi vivi anche quando qualcuno fa qualcosa di buono. f.a.

comunità provvisoria / Alfonso

siamo qui, nel'attesa della battaglia che stiamo già combattendo ?
avrei bisogno di un nuovo incontro, per un chiarimento e una determinazione più chiara. avrei bisogno di poetare facendo quel che c'è da fare oltre lo scritto.
avrei bisogno di concorrere ad aprire una zolla a questa terra.
un saluto, alfonso