13 novembre 2007

droga e disagio giovanile

Il problema delle tossicodipendenze non è una questione di ordine pubblico, benché come tale venga considerata nelle nostre zone, rinunciando ad un'analisi razionale del fenomeno e ad una rigorosa prassi politico-sociale, per abdicare a favore dell'azione poliziesca e invocare una crescente militarizzazione del territorio. Tale scelta politica (che sembra aver coinciso con l'orientamento, autoritario ed iper-proibizionista, del governo Berlusconi), non solo non ha mai eliminato o dissuaso determinati atteggiamenti ritenuti "devianti", ma al contrario li ha ulteriormente aggravati. E' indubbio che alcune sostanze, come le cosiddette "droghe pesanti", siano letali, per cui chi ne abusa rischia la morte; ma è altrettanto certo che la pericolosità di simili droghe, in quanto proibite, anzi proprio perché proibite, venga notevolmente amplificata. __ Del resto, qualsiasi comportamento sociale che produca effetti nocivi per la salute psicofisica delle persone (si pensi anche all' abuso di superalcolici, al consumo eccessivo di nicotina o all'assunzione abituale di psicofarmaci), nella misura in cui venga ridotto ad oggetto di ordine pubblico, perché vietato e perseguito penalmente, potrebbe far salire il livello della tensione sociale, degenerando in atti criminali condannati alla clandestinità e alla disapprovazione sociale e determinando una crescente spirale di violenza. __ Tale riflessione va approfondita in altre sedi, in maniera lucida e libera da condizionamenti emotivi. __ Non si può rimanere indifferenti, delegando ogni responsabilità ed ogni onere esclusivamente alle forze dell'ordine. Penso che si debba rilanciare l'iniziativa politica democratica, per sollecitare anzitutto un'opera di analisi e costruire un vasto momento di confronto pubblico che coinvolga la nostra gente, i giovani, le varie agenzie politiche, istituzionali, sociali e culturali, presenti sul territorio. Credo che si debbano sostenere tutte quelle idee e quelle azioni volte ad indagare seriamente il fenomeno delle tossicodipendenze, per conoscerlo nelle sue effettive dimensioni locali e nella sua reale consistenza sociale. __ A tale scopo si dovrebbe finalmente porre in essere l'istituzione di un "osservatorio territoriale", formato soprattutto da elementi esperti, ossia da una serie di figure professionali - psicologi, sociologi, medici, educatori ed operatori di strada -, ma anche da rappresentanti della politica locale. Tale gruppo dovrà essere in condizione di studiare con efficacia il fenomeno, agendo con cautela nei riguardi delle famiglie interessate, per dare risposte incisive e concrete ai soggetti in difficoltà. __ Occorrerà discutere e decidere se questo "osservatorio" possa avere un raggio d'azione sovracomunale, e da quali istituzioni potrebbe essere promosso e finanziato. __ Si tratta quindi di compiere una radicale inversione di rotta rispetto alla linea politica finora seguita. Il problema delle tossicodipendenze non si può più fronteggiare usando la forza pubblica o attuando progetti di segregazione sociale, come avviene in alcune "comunità". Al contrario si deve prendere coscienza della reale natura del problema, dissimulata sotto una veste deformata dalle reazioni più irrazionali messe in moto dal sistema vigente. Bisogna rendersi conto della pericolosità sociale delle risposte repressive ed alienanti scatenate dal regime proibizionista, ormai fallito. __ Pertanto, sgombrando il campo da ogni luogo comune - come la tesi che equipara le "droghe leggere" a quelle "pesanti"- , il problema delle tossicodipendenze appare per quello che in effetti è: una questione di carattere socio-culturale ed educativo, da un lato, ed una grave emergenza sanitaria, dall'altro. Pertanto, credo che si debba perseguire una duplice finalità: - avviare una campagna di sensibilizzazione, di prevenzione e di controinformazione politica, per abbattere lo stato di ignoranza che genera pregiudizi, paure ed eccessi di allarmismo sociale; - intraprendere una serie di azioni per mettere il nostro territorio in condizione di fronteggiare l'emergenza sanitaria, che presuppone quantomeno l'esistenza di un presidio di pronto intervento, il che comporta un rilancio della sanità pubblica nelle nostre zone, di fronte al degrado esistente. __ A riguardo si potrebbe e si dovrebbe richiedere all'ASL-AV1, l'istituzione di un SERT nel territorio dell'Alta Irpinia, dato che il più vicino alle nostre zone è dislocato nel Comune di Grottaminarda. __ Questo articolo non prescrive alcuna soluzione, ma si propone di suscitare un serio dibattito pubblico a partire dall'innegabile realtà del disagio giovanile, che richiede nuovi e più incisivi strumenti di indagine e di prassi politico-sociale, finora mai concepiti, e tantomeno messi in opera. __ La questione del disagio giovanile è da tempo oggetto di un'ampia rassegna di studi, di analisi e di ricerche, e malgrado ciò non si conoscono ancora risposte efficaci, mentre l'universo giovanile, anche nelle nostre zone, continua a manifestare aspre e dure contraddizioni, a cominciare dall'emergenza di nuove forme di tossicodipendenza e di devianza troppo spesso sottovalutate. __ Preciso subito che, rispetto al tema del disagio esistenziale dei giovani (benché occorra ammettere che il disagio non è una condizione esclusivamente giovanile in senso strettamente anagrafico, ma appartiene purtroppo anche ad altre categorie di persone, come ad esempio gli anziani), si dovrebbero tener presenti alcune nozioni che non sono affatto ovvie né superflue. __ E' noto che il fenomeno del "disagio" o, per meglio dire, della "disobbedienza", della "trasgressione", costituisce una caratteristica fisiologica, quindi ineludibile ed inscindibile, dell'esistenza giovanile, in modo specifico della fase adolescenziale. __ Infatti, gli psicologi fanno riferimento alla tappa evolutiva della pubertà descrivendola come "età della disobbedienza", in quanto momento assai importante e delicato per lo sviluppo psicologico e caratteriale dell'individuo in giovane età, ossia del soggetto in fase di crescita e di cambiamento, non solo sotto il profilo fisico-motorio e dimensionale, ma anche sul versante mentale, affettivo e morale. Proprio attraverso un atto di rifiuto e di negazione dell'autorità incarnata dall'adulto - sia esso il padre, il professore o il mondo degli adulti in generale -, l'adolescente compie un gesto vitale di autoaffermazione individuale, per raggiungere un crescente grado di autonomia della propria personalità di fronte al mondo esterno. Senza tale processo di crisi e di negazione, di rigetto e di disobbedienza, vissuto in genere dal soggetto in età adolescenziale, non potrebbe attuarsi pienamente lo sviluppo di una personalità autonoma, libera e matura, non potrebbe cioè formarsi la coscienza dell'adulto, del libero cittadino. Inteso in tal senso, il disagio acquista un valore indubbiamente prezioso, altamente positivo, di segno liberatorio e creativo, nella misura in cui l'elemento critico concorre in modo determinante a promuovere nell'essere umano un'intelligenza cosciente ed autonoma, ossia una mente capace di formulare giudizi, opinioni e convinzioni proprie, originali e coerenti, requisito fondamentale per acquisire uno stato di effettiva cittadinanza che non sia sancito solo formalmente sulla carta della nostra Costituzione. __ Ebbene, a mio modesto avviso, tale processo di maturazione e di emancipazione non si conclude mai, nel senso che una personalità veramente libera, duttile e creativa, è sempre pronta a reagire, a ribellarsi, a disobbedire, per salvaguardare la propria dignità, la propria libertà, la propria vitalità. __ Al contrario, credo fermamente che ci si debba preoccupare dell'assenza, non solo nell'adolescente ma nell'essere umano in genere, di un simile atteggiamento e di un simile stato d'animo, di ansia liberatoria, di desiderio di riscatto e di autoaffermazione, di capacità di rivolta e disobbedienza, un complesso di sentimenti e di attitudini che suscitano sicuramente motivi di disagio e di crisi, ma sono comunque necessari per una continua maturazione della persona. Mancando tali dinamiche psicologico-esistenziali ci sarebbe da allarmarsi, in quanto non avremmo formato una personalità davvero autonoma, cosciente e matura, ma solamente un individuo passivo, inerte e succube, un conformista vile e pavido, un gregario, insomma un servo. __ Quando, invece, il disagio può determinare una situazione davvero inquietante e preoccupante? __ Secondo me, quando il disagio non viene rielaborato in chiave critica e creativa, dunque in funzione liberatoria, ma degenera in un malessere devastante, quando produce una condizione esistenziale estremamente alienante e patologica, se non addirittura criminale. __ Ebbene, la tossico-dipendenza (intesa in senso lato, anche come alcool-dipendenza) costituisce una delle manifestazioni patologiche, devianti ed autodistruttive, che sono la conseguenza di un disagio che non è stato superato in modo cosciente, inducendo comportamenti di auto-emarginazione, di rifiuto nichilistico verso la società, di chiusura egoistica del soggetto in crisi. __ Anche nelle nostre comunità mi pare che negli ultimi anni il fenomeno della tossicodipendenza giovanile - che, ripeto, si configura soprattutto nella forma dell'alcool-dipendenza - sia cresciuto a dismisura e sia estremamente diffuso ed avvertito all'interno della nostra realtà quotidiana. __ Ciò vale per l'intera area territoriale circostante, che fa capo al contesto sociale di Lioni ed a Lioni ha trovato un importante centro di attrazione e di gravitazione, soprattutto per ragioni economico-commerciali e consumistiche, ivi compreso il consumo di sostanze alcoliche e stupefacenti. __ Un consumo che è sciocco ed illusorio pensare di interrompere o eliminare facendo ricorso a misure esclusivamente alienanti e repressive, ovvero a provvedimenti di polizia e di ordine pubblico o di chiusura anticipata dei locali, che sono metodi assolutamente sterili. __ A questo punto, proviamo ad esaminare le ipotetiche cause che si presume possano essere all'origine della condizione del "disagio giovanile", nello specifico delle realtà locali. __ In linea di massima, i principali fattori che possono provocare situazioni di disagio e, degenerando, di devianza, sono riconducibili sinteticamente e schematicamente: - alle problematiche ed alle contraddizioni familiari; - alla marginalità socio-economica; - alla deprivazione culturale; - alla carenza, sul territorio, di offerte di socializzazione e di aggregazione nel tempo libero; - all'assenza ed alla genericità dei programmi di formazione professionale; - ad atteggiamenti di emulazione di fronte alla devianza. Le cause succitate sono state rilevate e descritte efficacemente in "Un'indagine sulla condizione giovanile nelle province di Avellino e Benevento", un valido documento dal titolo "Giovani e condizionamenti ambientali", patrocinato dal Consorzio Interprovinciale Alto Calore, la cui stampa risale al mese di Marzo del 2000 (io sono riuscito a leggerne una copia disponibile presso il servizio Informagiovani di Lioni). __ Tale analisi si conferma molto valida anche nella situazione odierna, considerando soprattutto i tragici episodi che hanno segnato la cronaca locale degli ultimi anni. __ Non m'illudo certo di aver esaurito un argomento tanto vasto, complesso e difficile, né di aver fornito la soluzione "magica" per una simile emergenza sociale. __ Tuttavia mi auguro di riuscire a lanciare un input utile ed efficace, capace di promuovere e suscitare una riflessione più ampia, approfondita e, soprattutto, pubblica e corale, in merito a tali problematiche che ormai fanno parte della realtà quotidiana delle nostre zone, che lo si voglia riconoscere o meno. Lucio Garofalo

comunità provvisoria, aggiornamenti

13.11.2007 - aggiornamenti post-cairano su www.altairpinia.blogspot.com

-council rito, un invito dal dr. Sproloquio alla “comunità” per sabato 24 novembre

-ecco i miei irpini, un racconto di Carla Perugini (da non perdere)

-una splendida giornata, di Antonio Romano

-chi c’è nella comunità provvisoria, adesioni dopo cairano

-prime foto e primi video dell’11 (inviate voi gli altri)

-teora infuriata, continua il viaggio di Alamaro (infuriato)

-disagi irpini, continua l’analisi di Lucio Garofalo

AVVISI comunitari (necessita comunicare meglio):

-sono troppe le e.mail inviate con “reply” e quindi dirette a tutti: intasano le mail.box e irritano alcuni comunitari !

evitare di spedire link, barzellette, catene, ecc.

per comunicare a tutti ci sono 3 possibilità:

-scrivere una mail all’indirizzo: altairpinia@gmail.com ; provvedono i blogger ad inserire il tutto nel BLOG

-scrivere un “commento” all’ultimo rigo di un POST

-scrivere direttamente un POST nel Blog, inviando una mail a : studio173.altairpinia@blogger.com

---nell’oggetto scrivete il titolo del “post” (dell’articolo)

---nel campo del testo scrivete quello che volete pubblicare; impostate times o arial, altezza 12, evitate grassetto

__se volete pubblicare una foto o un video, allegare una foto o un video

da oggi si comunica quindi solo attraverso il BLOG:

notizie, appuntamenti, pensieri, foto … inutile mandare posta a tutti (la lista si è notevolmente allungata)

le e.mail restano per comunicare in modo ristretto (ad esempio per battibeccare Franco e Antonio)

nanosecondo / council rito

carissimi provvisori,
SU CAIRANO: Che dire? semplicemente bellissimo e perfetto proprio per la provvisorietà dell'evento che credo e spero possa essere ripetuto come esperienza, facendo anche visite a domicilio; alcuni vecchietti non potevano muoversi da casa per venire in ambulatorio. Ho invitato i ragazzi a raccontar(si); se mi arrivano delle e.mail ve le giro_
(CONSIDERATO) che stiamo studiando per essere più stupidi di quello che già siamo ed il 16,17 e 18 novembre con la nostra carovana di volontari e clown dottori saremo a "capovolgere" la Fiera dell'Hobby Show alla Mostra d'Oltremare a Napoli. Questo è il secondo anno che ci invitano all'evento ospitandoci; si raccoglieranno fondi per i nostri progetti in ospedale_
PROPOSTA APPUNTAMENTO (vi preciso però che NON C'ENTRA RIDERE PER VIVERE Campania perchè questa è un' "altra via che sto cercando di percorrere" con la mia moto del tempo): sabato 24 novembre viene il mio carissimo amico Sidney da Roma. Lui è un "vecchio indiano d'america" e la sua esperienza sul "COUNCIL RITO" (per la tradizione), modalità di comunicazione non violenta (con Rosenberg), oggi biologia della credenza con Bruce Lipton (e/o con il Sistema APUD neuroscienze), credo possa essere un'esperienza da praticare nella vostra/nostra comunità provvisoria, "nel tempo presente" proprio in rapporto a quella esigenza che tutti noi avvertiamo di "ritornare alla creazione". Per questo vi propongo un incontro specifico (se volete) per questa occasione (da non perdere) di incontrare e farvi conoscere Sidney. Considerato che lui è impegnato in un seminario formativo a Napoli fino alle 17,00 potremmo stare lì da voi alle 18/19,00. Fatemi sapere che ci organizziamo tutto aggratis. cogli l'attimo! Prof. Sproloquio ___ P.S. si parla di depressione e di sdoppiamento di personalità, ormai cerco sempre più di essere uno e trino e di per sè unico e divino come voi tutti.

ACCOGLIAMO la proposta del Prof. Sproloquio alias "nanosecondo"... perché siamo curiosi e perché è molto generosa. si potrebbe immaginare qualcosa dalle 17.00 alle 19.00, per esempio darci appuntamento a rocca san felice e poi puntare sul goleto. un pò di moto prima della riunione da fermi può essere utile. si può anche immaginare una cosa al goleto dalle 17.00 alle 19.00, tipo una lezione di paesologia, con proiezione del documentario, ma forse teniamo le persone troppo sulle sedie. in ogni caso sarebbe da immaginare la cena collettiva con derrate proprie. è chiaro che l'incontro del 24 sarebbe anche utile per definire la manifestazione del 16 dicembre. il 24 potrebbe essere una cosa più "lavorativa". il 16 più festosa. la discussione è aperta. f.a.

va bene Rocca, sotto "l'albero delle libertà", alle 17 di sabato 24 novembre; potremmo anche restare lì e trovare un locale dove riunirci ... angelo

per i tantissimi che hanno chiesto approfondimenti sul dr. sproloquio, sulla gelotologia, su nanosecondo, sulla comicoterapia, sull'ambulatorio delle coccole, sulla clownterapia, su RIDERE per VIVERE >>>> >www.riderepervivere.it

ecco i miei irpini

Carissimi, le emozioni producono frutti. La giornata di ieri a Cairano mi ha ispirato questo raccontino: ve lo regalo, in cambio dei doni che avete fatto a me ieri. Carla
Parla il daimon
Dormivo. Dormivo così profondamente e da così tanto tempo, ormai, che neanche i sibili più feroci del vento bastavano a interrompere i miei sogni. E a che scopo, poi. Solo nelle visioni che il misericordioso Hypnos si ostinava a inviarmi dai perduti Elisi mi è concesso tornare a vivere i tempi del vino e del grano, delle messi giù nella valle e delle viti sulle terrazze, del riso delle fanciulle irpine e della forza degli atleti. Fuori del sogno, solo poche ceneri e fosse li ricordano. Anche se il vento soffia con l’intensità d’allora, non più il fumo dei sacrifici agli antichi dei s’alza dalla rocca sul monte, ma strani volatili silenziosi, chimere ibridate d’uomo e uccello, che dalla mascella di Cairano vedo (non visto) lanciarsi nel vuoto e non precipitare, novelli Icari di questo mondo a me ignoto. ___ Io me ne sto fra le mie botti, nella culla gelata di queste pietre più vecchie di me, ancora annusando lontani effluvi di vini, calpestando detriti di passati abitatori delle grotte, svolazzando, se me ne viene l’estro, fra le volte su cui penzolano le ragnatele, o infilandomi in quei cunicoli oscuri, un tempo pozzi o ghiacciaie, oggi vuoti di senso, come tutto, qui. ___ Dormivo anche stamani, dunque, sotto il mio tetto di silenzio e di anni, quando le tegole del sogno hanno cominciato a cadere ad una ad una, e d’improvviso la luce ha vinto il buio, più voci hanno invaso le mie orecchie non più riempite di suoni, ma una su tutte mi ha scosso come una mano che mi dicesse finalmente: svegliati! ed era un canto inaudito, di una donna, una voce di quel tempo che avevo lasciato mille e mille anni fa, ancora uguale ad allora, densa di parole sconosciute eppure a me note. Mi ha ricordato le veglie di novembre attorno al fuoco, lo spillare delle botti fra mani callose e gote rosse di freddo, le nenie delle contadine nei campi… ___ Ma chi cantava, a chi battevano quelle mani che sentivo vibrare nell’aria, chi calpestava nuovamente il terreno attorno, fra lo scricchiolio dei vetri di bottiglie rotte e i gridolini di sorpresa di voci infantili? ___ Avevo gli occhi appesantiti dall’oscurità dei secoli, l’udito semitappato dalla solitudine, ma ho voluto accompagnare (non visto, non visto) quello strano drappello di uomini e donne per le spire di questo paese-serpente addormentato, luminoso e tranquillo. Vi ho aiutato io a non scivolare sui sassi muschiosi, io ad allontanare le nubi e a lasciarvi il sole, io ad aprire le porte delle chiese e le braccia degli abitanti. Vi ho anche preso del cibo e del vino novello, certo che me l’avreste offerto. ___ Cercavo di capire chi foste. Poi, quando il lupo ha fatto sentire ancora una volta il suo ululato, lì, dove meno me lo sarei aspettato, nella sala dove eravate riuniti a parlare, vi ho riconosciuti: Ecco i miei irpini, mi sono detto. Da oggi farò altri sogni. ___ Carla Perugini

una splendida Giornata

Cari comunitari ed extracomunitari provvisori, come al solito prendo spunto per i titoli dalle canzoni! __ Penso che il titolo di questa canzone di Vasco Rossi colga in pieno lo spirito della Giornata. Per quale motivo? Perchè penso che tutti abbiamo raggiunto l'obiettivo. E qual è l'obiettivo? Nessuno: può essere conoscere gente come bere il vino emozionarsi di poesia o contemplare il paesaggio, guardare i culi ( frase no mia ma che faccio mia del mitico Michele Fumagallo) o cogliere l'essenza del divino e dell'antico nella bellezza struggente della voce di Caterina. Vengo con piacere cosi parlo con Angelo, ho l'onore di dare il braccio a Carla Perugini, mi faccio un sacco di risate con Luigi di Calitri o con Franco l'ex ipocondriaco, cosi invito Carmen a bere un caffè ad Ariano o suggerisco ad Angela di fare una tappa ad Ascea quando è morta.
Dico a quelli che non hanno partecipato: tutto questo vi sembra poco? ma soprattutto si racchiude in un comunicato stampa o un manifesto ma soprattutto De Mita capirebbe il senso di tutto questo? L'amma fa asci matto! Bella la giornata di Cairano anche se mi aspettavo più persone, forse qualcuno si è vergognato di farle vedere. Fessi loro: ma chi ha detto che a Cairano non ci sono giovani? Me ne stavo andando ad Ariano seguendo Franco e mi sono imbattuto in Giusy di 23 anni, una favolosa bionda che non ha nulla da invidiare a Michelle Pfeiffer. Studia a Benevento e viagga tutti i giorni fra Cairano ed il capoluogo sannita. Ma non è venuta fra noi...... sarebbe una perfetta comunitaria provvisoria. un grosso plauso a Nanosecondo e alle sue ragazze: francamente non avrei voluto fare naso naso con lui ma certe volte ti tocca che devi fare? Preferivo Favola ma lei non preferiva me....... La cosa importante è incontrarci sempre in libertà come personaggi in cerca di autore. Ma l'autore alla fine siamo sempre noi. Ergo dobbiamo ricercare noi stessi: imparare a parlare fra noi a comunicare a volerci bene.
Ecco questo mi sembra un obiettivo da perseguire: stimarci e volerci bene! Vi pare poco?
Propongo per il prossimo viaggio della Clemenza un giro fra gli anziani di qualche paese: farci aprire le case e farci raccontare le loro storie. Potremmo arricchirci di esperienze ed alleviare la loro solitudine e la loro dose di televisione. Da economista penso che lo scambio sia equo. Penso che gli eventi debbano essere calibrati su di noi e vederci sempre parte attiva. Oggi ho visto tanta serenità e tanta tenerezza, tanta voglia di abbracciarsi e di stare insieme. In una espressione: la voglia di ESSERCI QUI ed ORA! io ci sono e voi?

comunità provvisoria / chi c'è

nei 3 incontri comunitari hanno partecipato
Bisaccia 18.9.2007
Alfonso Nannariello Amalio Santoro Angelo Verderosa Anna Gialanella
Antonio Romano Antonio Vespucci Carla Perugini Eduardo Alamaro
Ernesto Di Cicilia Francesco Fodarella Franco Arminio Franco Festa
Gaetano Calabrese Gennaro Imbriano Giovanni Marino
Giuseppe Cordasco Giuseppe Di Paola Luciana Cerreta Luciana Strollo
Luigi Di Guglielmo Mario Salzarulo Massimo Barbone Mauro Miresse
Michele Fumagallo Michele Panno Pietro Brundu Rocco Quagliariello
Rosalba Delli Gatti Salvatore Salvatore Salvatore Sicuranza Stefano Ventura

Toni Iermano
GOLETO 18.10.2007
Alessandro Colagrossi Angelo Cataldo Antonio De Nunzio Antonio Luongo
Arcangelo Gargano Corrado Spriveri Dario Bavaro Domenico Cambria
Franco De Blasio Gerardo Bocchino Giovanni Maggino Luca Battista
Luigi D'Angelis Michele Giammarino Nicola De Vito Paolo Maria Barducci
Sergio Di Dio Tarcisio Luigi Gambalonga
CAIRANO 11.11.2007
Andrea Di Consoli Aniello de Angelis Anna Milano Antonietta Fratianni
Antonio La Penna Antonio Morgante Basilio Carmen Mennonna
Carmine di Filippo Caterina Pontrandolfo Clelia Marano Daniele Petrone
Darta Hopkins Enrico Caruso Enzo Maddaloni Giovanni Morgante
Linda Iurato Luisa Natale Maria Di Lorenzo
Maria Libera Rigillo Mario Marciano Michele Ciasullo Michele Marino

Michele Natale Paola di Nardo Pina Di Stefano Renato Fischetti
Rosetta Fratianni Rossella Ciani Tiziana Petrillo Tom Sawjer Hopkins
Tonino Di Biasi


vedi gli aggiornamenti http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/cose-la-comunita-provvisoria/le-regole-del-blog/

cairano, foto

la raccolta completa delle foto è stata spostata su FLICKR, cliccare il link seguente http://www.flickr.com/photos/verderosa/sets/72157603299057934/

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