28 dicembre 2007

auguri da hera-kles, firenze+andretta

L' amicizia è /un ponte tra le differenze. / Ci fa vivere in accordo con noi stessi, / senza ipocrisie, / e ci rende benevoli nei confronti degli altri. / Riunisce quello che l' egoismo e l' ignoranza / hanno disperso. / Augurio di cuore preso a prestito da Lama Dugpa Rimpoche
Teresa e Fiorella , Barbara, Daniela , Tatiana -Firenze
Teresa , Mariangela, Pasquale, Luciana -Andretta per HERA-KlèS, aps

parlando ieri con il Sindaco di Ariano

Ieri sera ho assistito in Cattedrale ad Ariano ad un favoloso concerto di Musica Sacra, tenuto dal coro polifonico della Basilica Cattedrale. Il coro è diretto dai Maestri Francesco ed Ornella De Paola. Scherzosamente ieri, nell’andarli a salutare per complimentarmi con loro del loro lavoro, li ho invitati ad una sana competizione con la Corale Polifonica della Madonna di Fatima. // Sapete, ste cose mi divertono un sacco e sono l’unico modo che mi piace per confrontarsi senza perdersi nei formalismi del piffero e sono un modo per arrivare subito al nocciolo delle cose. Certo è che la carriera diplomatica mi sarà preclusa per sempre. // Bene, un concerto davvero favoloso, con musiche di Bach, Yon, Dubois e poi con la messa in Do Maggiore “Dell’incoronazione” K317 di Mozart. Una splendida cornice e davvero una serata memorabile. // Parlando ieri con il Sindaco di Ariano, l’impressione che ho avuto è che francamente gli sforzi mirabili fatti da questa amministrazione (ma poteva essere anche di un’altra amministrazione) non implichino il raggiungimento degli obiettivi ambiziosi che la Città di Ariano si pone. // Quali sono gli obiettivi? Far ritornare Ariano ad essere il centro di maggior stimolo culturale del circondario ma anche della provincia ed un centro di richiamo per l’intera Regione. Tutto sommato non mancano le risorse umane da impiegare, non manca il pubblico, non mancano i legami giusti con i Media e con il mondo della Cultura. Cosa manca allora? Penso che manchi il progetto integrato per la Città e la capacità di promozionarlo a livello nazionale ed internazionale. // Penso che il Cartellone di Classicariano sia di primissimo ordine e dia prestigio alla Città cosi come agli amministratori che lo hanno proposto. // Ma penso che un valore da condividere fra qualsiasi maggioranza e qualsiasi opposizione sia di condividere il progetto per poi dividersi sulle metodologie per portarlo avanti. // Ed io penso che il progetto per Ariano cosi come per tutta la Valle Ufita debba essere la Cultura, l’accoglienza, l’ospitalità la convivialità. Sembrano slogan banali ma poi mi ritrovo a discutere con Giuliano Albanese, valente giovane manager di una ditta a Dublino in Irlanda, e mi dice che ogni settimana si potrebbero avere 500 persone che vengono a visitare le nostre terre dal Nord Europa e che vogliono alla fine essere coccolati dal vino dalla birra dai formaggi dai salumi dal calore umano dalla cultura che sono poi le nostre specificità. Cari Signori Amministratori e Politici tutti, siete in grado di catalizzare tutte le energie presenti sul territorio e tutte le idee che privati cittadini vorrebbero realizzare per il bene della Comunità? Ce la facciamo a creare un osservatorio permanente ed un laboratorio di progettazione culturale che vada al di là delle logiche perverse e demoniache di potere e spartizione? Oppure dobbiamo ragionare sempre col le logiche elettorali e con le scadenze da qui ad un anno e mezzo. Ad Ariano vedo che sta nascendo una nuova consapevolezza nella società civile: non possiamo consentire a nessun partito politico di non considerare il bene di tutti, nessuno escluso, come l’unica priorità da considerare in qualsiasi agenda politica. Antonio Romano

il disagio di stare

il disagio di stare a Natale nel proprio paese // Questi giorni mi è venuta in mente una pagina di “ Viaggio nel Cratere” che poi è la stessa che sta nel locale di Vito Arminio a Visazz, che parla delle emigrazioni dei sarti e del fatto che prima o poi quel tipo di emigrazione sia finita. Mi è venuta in mente ed ho deciso di accrescere il mio razzismo: grazie Franco per l'ispirazione.
In questi giorni per il mio paese vedo un sacco di monnezza, un sacco di traffico ed un sacco di gente apparentemente nuova. Vengono da Milano Roma Firenze Rimini Ginevra, ma il loro accento è pesantemente arianese, quell’accento che tanto fa ridere i paesani di altri paesi nei dintorni del Tracolle. Francamente ho provato un certo disagio a vederli. “ come stai come va quando sei venuto quando te ne vai?” finisce li ed è inutile invitare a bere una birra per continuare a discutere. Non c’è più molto da dire. Il paradosso è che nonostante MSN Skipe Internet and so on and so on, le persone non hanno un cacchio da dire. Ieri sera ho conosciuto una ragazza molto interessante: lavora a Milano ed è davvero una persona brillante. Abbiamo parlato solo di lavoro: non male come primo incontro? Che palle amici! // Lei è un’arianese colta emigrata: pur stando lontana mille chilometri ho avuto l’impressione non che non avesse nulla da dire ma che non avesse nulla da dire sul territorio e su Ariano. // Che si viene a fare quindi ad Ariano? Solo per mamma e papà o per l’olio o per il vino o per i rococò o per sentirsi meno soli che a Roma o a Milano o a Treviso? // Gli emigranti irpini cosa danno al territorio irpino a parte lamentele che qui non c’è niente che a Milano ci sono un sacco di cinema e che la sera si può uscire? // Eppure ci sono i blog i forum le chat e tutte le meraviglie del WEB2 come si dice oggi. Proporrei una forma di esilio per tutti gli emigranti lamentosi che ritornano, che non hanno la perspicacia di vedere non solo che qualcosa si muove anche in Irpinia ma che far muovere qualcosa in Irpinia è davvero oltremodo più complicato che altrove. Qui c’è bisogno di gente pazza e coraggiosa, desiderosa di vedere il cielo blu oltre le nuvole. Francamente i lamentosi possono starsene nella loro nuova dimora padana o centritaliana. Qui di loro non c’è bisogno. ntonio Romano