27 dicembre 2007

4 gennaio 2008, invito al Goleto

Comunità provvisoria e capitona

E' una cosa leggera ma complicata. Festiva e feriale insieme. Una cosa tipicamente freudiana, la mia. Quella che vi scrivo, miei amici della post/Irpinia (e della nostra Sposta/irpinia provvisoria via web). Avevo letto comunità "angiullesca" invece che comunità "anguillesca". Così come in effetti l'aveva scritta Franco Festa, post di un mio "affondo" (nel senso che io stesso vado steso a fondo, nel mare d'Irpinia. E/o nel pro-fondo. O nel tondo. Che io stesso mi arravoglio nel web. Non so, vedete Voi.) E io, riprendendo l'equivoco, il quiproquo, dicevo tra me e me, come Totò: "Ma chissà questo Festa dove vuole arrivare? Che vuole dire con "angiullesca"? Forse che "i provvisori" sono angiulli?, fanciulli?, aucielli? O forse sono angiulilli che volano sul presepe post-irpino? Sono, siamo?, una scassata comunità presepiale volante? Votante, vuotante, ruotante?, …. pasture d''a meraviglia? Chissà!! M'era rimasto quest'alone di mistero "angiullesco" quando, mangianno 'o capitone, 'a notte 'e Natale, ho finalmente connesso, associato, corretto l'errore. Il lapsus, l'equivico! Sono andato perciò a rileggere il Franco per la santa Festa. Si, era proprio scritto "anguillesca", da anguilla. Intendendo dire che quella dei "provvisori" è 'na comunità che sfugge da tutte le parti. Che capitona e sanamente capi-tombola. Che più la scassi, più la tagliuzzi ad arte harminiana, …. più la spezzetti e quella più se move ancora. Indivisibile per parti, per partenogenesi, per partenogenerosi. Vedete voi, fate voi. Una comunità-capitona che fuje, fuje sempre, scassata e bbona!!. E' 'nu miracolo! Ed io penso che il capitone ha avuto successo da queste parti d'Italia perché ha una sua vita interna insopprimibile. Sintesi di una società sfrantummata e parcellizzata. Ma assolutamente vitale. Una società post-sociale che, benché divisa in mille rivoli, resiste ancora, nonostante 'a munnezza Sovrana!!! La vita del capitone è associabile a quella ignifuga di San Gennaro: è una e trina. Magari, se si vuole, con rispetto parlando, anche cinquina. E perfino tombola, capi-tombola, appunto!) Tornando a noi, ai pasturi d' 'a meraviglia dell'altairpinia (nel senso che ci meravigliamo ancora, e perciò scriviamo -anzi, scrivono- poesie, che belle!!, bravi!!!), Franco Festa mi ha convinto sul senso di questa insieme vitale: sono, siamo?, capitoni. Sono, siamo?, comunità-capitone. Autenticamente provvisoria, insopprimibile, d'alta quota (e d'alta quotazione). Niente unità. Siamo, sono?, sparpagliati e vicoli al contempo. Come pezzi di capitone senza capitano. Una sana e innovativa comunità-capitone, imprendibile ed invendibile perché sfuggente alle logiche comuni & comunali (e provinciali) . Perché siamo, sono?, senza corpo centrale. Comunità-guerrigliera culturale sulle montagne sannitiche. Alla Sergio Leone, vero genio della recente Irpinia, profeta della post/irpinia, a leggerlo con disinibizione "capitonesca". Una comunità senza comunioni, quindi. Solo cresime e cresimati, rigorosamante orfani e senza padrini (e padroni). Solo estreme f-unzioni è finzioni comunitarie. Siamo sp-unti (& spuntoni acuti) del Signore! Saluti innovativi, Eduardo Alamaro

poesia e rumore

Ricevo con piacere la poesia di Mimmo Cambria del quale avevo potuto già apprezzare una breve, quanto arguta analisi sul nostro tempo in occasione della visita a Cairano.
Leggo oggi (sul blog ndr) con rammarico di scontri verbali violenti, di offese, condite mi pare di aver capito in salsa ideologica; ritengo che il confronto produca sempre sempre un arricchimento, purchè si parta dal rispetto dell'altro come di un altro noi che in quel momento sta esponendo una tesi rispettabile almeno quanto la nostra.
E' la prima volta che scrivo su un blog, di solito mi piace guardare negli occhi il mio interlocutore, ma questo strumento potentissimo ci offre una grande opportunità di conoscenza, noi tutti costituiamo un capitale umano di inestimabile valore, noi possiamo e dobbiamo interloquire per avere un arricchimento reciproco, scambiarci le nostre esperienze, mettere a disposizione le nostre conoscenze e capacità per sentirci, come siamo, un UNO.
Non voglio tediare oltre chi mi legge, mi piacerebbe se lo riterrete utile ed interessante aprire una discussione su cosa sappiamo veramente di noi e della realtà che ci circonda; in chiusura vi segnalo l'argomento di una conferenza alla quale ho partecipato e che ritengo prioritario far conoscere ad altri, digitate sul motore di ricerca "SCIE CHIMICHE" oppure "CHEMTRAILS" scoprirete come ci stanno sistematicamente avvelenando. Per chi volesse vedere dei filmati può cercare su Odeon TV. Grazie per la vostra attenzione. Aniello De Angelis