13 dicembre 2007

non riconosco più il mio paese

SCEMPIO DEL TERRITORIO IN NOME DELL'AMBIENTE / NON RICONOSCO PIÙ IL MIO PAESE / LIBERIAMO IL VENTO DALLE TORRI EOLICHE / Sicuramente sono più agguerriti di Don Chisciotte, "mostri d'acciaio e selvaggie torri eoliche che ricoprono i crinali dei territori Irpini hanno perso il fascino ed altri che rischiano di subire il più grave attentato paesaggistico di tutti i tempi. Quale destino avranno le crine dei monti dell'Irpinia e altri dorsali. Fra qualche anno le nostre colline non saranno più caratteristiche dal verde dei boschi o dei pascoli, ma dal bianco di tante pale gigantesche, ben più grandi di quelle attuali, insediate indiscriminatamente ovunque. I progetti che vanno delineandosi non tengono in nessun conto i principi di conservazione acquisiti negli ultimi decenni nel nostro Paese e in Europa, ci sono delle regole ben precise scritte nero su bianco, ed è legge quadro sulle aree protette n.394 del 1991 legge Galasso su vincoli e piani paesistici, convertita nel D.L. 490 del 1999 della cosiddetta legge regionale in materia. E come se non bastasse c'è una rilevanza europea di convenzione internazionale e di norma comunitaria la Direttiva 92/43 CEE, che ci impone preservare e tutelare la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e fauna selvatica, recepita in Italia con il D.P.R. dell'8 settembre 1997 n.357 e la Direttiva 79/409 CEE, contenuto la conservazione e la protezione degli uccelli selvatici, recepita in Italia con la legge sulla caccia n.157 del 1992. Tutte queste direttive fanno parte di una rete continentale di aree protette denominata "Natura 2000" e non sono altri che siti e luoghi individuati ed elencati nel Decreto del Ministro dell'Ambiente del 3 aprile 2000, a suo tempo individuati dalle Regioni sulle base di studi naturalistici condotti, ed oggi avviene il paradosso delle Amministrazioni pubbliche che si apprestano a distruggere i beni naturalistici proprio da loro inventariato. Il basamento per sostenere una torre eolica può arrivare ad una profondità di 12-20 metri (40 per le torri alte 125 m) e causano una gravissima perdita di stabilità e l'aggravarsi del dissesto idrogeologico. Al di là di tutto questo perché! "Non teniamo conto di un minimo di programmazione degli interventi sul territorio, e non ci preoccupiamo degli squilibri che arrechiamo alle bellezze ambientali in gioco", con la certezza di vantaggi zero per l'economia locale; perché l'energia prodotta grazie al vento delle nostre zone, viene utilizzata altrove. Quale beneficio ci può portare l'eolico, visto che il fabbisogno energetico è nullo in rapporto all'immenso danno che provoca all'ambiente, alla flora e fauna, compromettendo la salubrità dell'aria, con il suo indice di rumorosità di tre volte superiore al limite consentito. È stato accertato e documentato da una perizia fonometrica effettuata dagli addetti ai lavori e precisamente dall'Arpac, dove attestasi che gli indici di rumorosità in determinate zone superano i 58 dBA di zonizzazione acustica, mentre le norme vigente variante da zona a zone si prescrive che il limite massimo non dovrebbe superare il valore di 45. Attualmente chi opta per un parco eolico a danno delle altre fonti di energie rinnovabili, non gli frulla il dubbio che con il sistema eolico si uccidono sul nascere altre potenziale fonte pulite: "solare, biomasse, idrogeno e foto voltaico". Oggi si emettono nella rete nazionale elettrica al massimo un quarto di energia da fonte rinnovabili. Con l'energia solare è tutta altra musica e qui ci addentriamo in misurazione di consumi definiti TEP, (tonellate equivalenti petrolio) è l'energia equivalente ed ottenibile da 1 tonnellata di petrolio. "il tep equivale a 11.628 kWh e corrisponde al consumo annuo di energia elettrica di circa 2-3 famiglie italiane. "Per un anno il sole irradia sulla terra energia pari a 19.000 miliardi di tep. "La domanda annuale di energia nel mondo equivale attualmente a 10 miliardi di tep". Per cui a conti fatti il potenziale sfruttabile di energia dall'irradiamento del sole ripartito all'1% delle superficie emerse dal sole, è stato stimato intorno ai 14 miliardi di tep. per ogni anno di luce, lascio a voi la valutazione e conclusione in quale direzione conviene investire le nostre risorse ed in quali progetti conviene sfruttare le usanze, tradizioni e culture del nostro paese. Certo che le differenze sono enorme e sproporzionate se pensiamo ai danni fatti con il sistema eolico, e i ricavi non soddisfano. La Legge 488 del 2003 emanata dal Ministero Attività Produttive ha elargito diversi miliardi di finanziamento e d'altro canto come si poteva dire di no all'entusiasmo di produrre energia pulita senza poter valutare gli effetti negativi e positivi. Ormai come dice un vecchio proverbio meglio tardi che mai, oppure o mangi questa minestra o butti fuori tutto dalla finestra. Qui i proverbi centrano ben poco sta di fatto che al confine tra le tre regioni: Campania, Puglia e Molise sono state installate 600 torri, non ci resta altro che farsi una partita a scacchi, a chi la prima mossa.