25 novembre 2007

il council a Rocca

Council del 24-11-2007 a Rocca San Felice - A distanza di un giorno, ancora un pensiero sul bellissimo momento vissuto ieri sera in quel di Rocca San Felice, insieme agli amici della "Comunità Provvisoria". Un grazie che viene dal profondo del cuore per coloro che hanno voluto questo momento di incontro, forse per alcuni singolare, certo un po' fuori dall'usuale, intrigante ma allo stesso tempo un po' inquietante. Un grazie alla comunità di Rocca che ci ha accolti con amicizia e discrezione. Bellissima la scenografia serale che questo piccolo borgo sa offrire. Guardiamo sempre lontano e non sappiamo coglier il bello che ci è vicino. La "Comunità", anche se rappresentata solo da una parte, ha goduto di un momento veramente unico, vero, fatto di grande e palpabile emozione. Dopo alcuni momenti di incertezza, ognuno ha saputo aprire il proprio animo agli altri, ha saputo trovare il modo più bello di comunicare, quello del cuore, liberando sensazioni ed emozioni. Il Council come momento di incontro, unico, cosi vicino a noi, più di quanto possa sembrare, è nei nostri ricordi ancestrali, è parte viva della storia degli uomini, è un rivissuto che ci riavvicina, è forse uno strumento fine, capace di far dismettere a molti di noi la maschera che indossiamo con troppa frequenza, per far apparire la nostra vera identità. Abbiamo bisogno di comunicare di più con gli altri, per poterci liberare delle nostre oppressioni, per sconfiggere il senso dell'incertezza, del vuoto, del pessimismo che si radica in noi soffocandoci. Un rapporto sincero e leale che possiamo ricostruire nel confronto con gli altri, può, forse, dico forse, perché molto dipende dalla nostra capacità di liberarci delle paure, aiutarci a ritrovare energie sopite e nuove, positive, che possono, anche in momenti difficili, farci tornare a sorridere alla vita. E' necessario, e questo lo grido con forza anche a me stesso, più volte, vivere con pensieri positivi, attaccarsi con forza alla vita, allontanare quanto più si può una visione pessimistica della stessa, anche se mi rendo ben conto che alcune situazioni difficili, ci provano a tal punto da svuotarci di ogni energia. Credetemi, queste poche cose da me dette, vengono dal cuore, non sono facile retorica, fanno parte del mio vissuto quotidiano, sono l'espressione di un modo di essere che viene da una vita vissuta intensamente. In questo momento, come forse può accadere a molti di noi, la mia unica paura è quella di non avere tutto il tempo necessario per realizzare i tanti progetti che ho ancora in mente. A cinquantasette anni sento ancora il desiderio di mettermi in discussione, di provare a realizzare cose per me importanti. Ancora un grazie a coloro che hanno pensato a questo bellissimo progetto che è la: "Comunità Provvisoria", con un augurio sincero di crescita morale, sociale, spirituale e perche no anche politica, chiaramente non di parte, sperando in sempre nuove adesioni. Il ritrovarsi, il confrontarsi, il dialogo, sono sicuri momenti di crescita per ognuno di noi. Non è forse questa la vera filosofia della Comunità Provvisoria? Da un amico che guarda al futuro con uno spirito da " Nuova Era" Antonio Lapenna

1 commento:

Antonio Romano ha detto...

Grande Antonio,
il bello del Council come delle nostre discussioni è proprio quello di far venire fuori le nostre predisposizioni d'animo e far nascere legami importanti fra di noi.
Penso ci voglia tempo ed anche voglia di ascoltarsi e di venirsi incontro.
Come in ogni rapporto umano che voglia dirsi significativo e pieno di senso.
a presto
AR