30 dicembre 2007

il Blog della montagna

La Comunità rimane “provvisoria” ma inizia una sua nuova fase più strutturata, specialmente per quanto riguarda l’ORGANIZZAZIONE del BLOG.
Si mantiene la possibilità di fare commenti, ma saranno eliminati i commenti anonimi e quelli ingiuriosi. Non siamo un partito: la logica di una maggioranza e di una minoranza non può albergare in questo luogo.
Vogliamo fare delle esperienze collettive in un momento in cui è difficile fare esperienze e il termine “collettivo” non lo pronuncia più nessuno.
Esperienze collettive che producano cambiamenti nei luoghi in cui viviamo, i luoghi del sud interno (da qui blog della montagna ovvero mountain blog). Sappiamo che questi luoghi hanno nemici antichi e nuovi, qui e altrove. Sappiamo anche che oltre alle belle persone già incontrate, la Comunità può diventare un punto di riferimento per tanti che ancora non abbiamo incrociato e che come noi hanno voglia di opporsi alla crescente desertificazione sociale, non solo irpina. A prescindere dalle scelte dei singoli componenti, siamo impegnati come gruppo a promuovere questo cambiamento facendo leva in prima luogo sulla sensibilità estetica e sul piacere di stare insieme.

MENO POST, PIU' COMMENTI
Riguardo il BLOG
, tutti avranno constatato l’ attuale confusione dovuta al fatto che si postano quotidianamente, contemporaneamente, più testi, e poesie, e foto. Nella confusione, molti post non hanno visibilità e non vengono commentati. Spesso i "commenti" diventano "post" e viceversa. Ci si scrive tra comunitari (spesso si finisce col litigare) sui "post" anzichè usare la posta elettronica. ...C'è forse voglia di esibirsi ... ma c'è molta disattenzione verso i temi originari e di aggregazione della Comunità Provvisoria.
Da inizio anno nuovo ci sarà quindi una home page più impegnata sulle tematiche del nostro territorio. Si eviterà di postare direttamente nella home page; si provvederà ad organizzare, attraverso gruppi di discussione, i contributi che arriveranno dai Comunitari.
Ci sarà quindi bisogno di un lavoro più "redazionale", di impaginazione, di evidenziazione, di promozione, di convogliamento dei commenti sui post di discussione comunitaria; ci saranno probabilmente "CANALI" tematici dedicati alla poesia, alla musica, al paesaggio, ecc. Forse l'attuale piattaforma del BLOG emigrerà da "blogger" a "splindler", più aderente alle esigenze subentrate. Inizia un periodo di sperimentazione.
Da questo momento, per inviare i nuovi interventi, l’indirizzo del BLOG è : altairpinia@gmail.com
I "commenti" restano immediati e si scrivono nella pop-up, come sempre, al fondo di ogni POST; saranno eleminati solo i commenti "anonimi" e ingiuriosi.

EVENTI La CP organizzerà, oltre momenti straordinari legati a particolari situazioni, un evento mensile secondo la formula già sperimentata a Cairano. Esperienze distese lungo l'arco di tutta una giornata, dislocate in luoghi che saranno individuati di volta in volta. Tutti i comunitari che intendono segnalare possibili temi, idee e proposte possono rivolgersi a Franco Arminio farminio(chiocciola)libero.it

ARMATA BRANCALEONE __ L’organizzazione del BLOG non è in contraddizione con lo spirito libero e vagamente delirante che ispira la CP. Preferiamo sentirci parte di un’armata brancaleone piuttosto che membri di un’associazione ingessata da norme burocratiche. E questo sarà sempre chiaro in tutti gli eventi che organizzeremo, a partire da quello di domani sera a Bisaccia. Resta confermato che tutto avviene senza fare ricorso ad alcuna ribalta giornalistica. Non abbiamo bisogno di essere amplificati, perché un urlo è un urlo anche a bassa voce.

Dell' organizzazione del BLOG parleremo in un prossimo incontro e lì sarà impossibile essere anonimi. non crediamo, comunque, che sia il punto cruciale per la vita della comunità. una casa in costruzione non si costruirà mai se non ci chiudiamo in cantiere e ci mettiamo a lavorare. la questione non è di far parlare le persone. ci sono migliaia di blog in cui si può parlare. a noi interessa costruire uno spazio e non è che trasformando le nostre gole in polvere da sparo si vada molto lontano. tutta la vita pubblica è un fiorire di chiacchiere. la socialità totalitaria in cui viviamo si è costituita proprio lasciando crescere questo fastidioso ronzio in cui tutte queste parole finiscono per occultare i veri conflitti e i veri rapporti di forza.

Per inviare i propri interventi l’indirizzo del BLOG è : altairpinia@gmail.com // In alternativa si potrà inviare il materiale a coloro che finora hanno dato disponibilità "redazionale" (chiunque può aggiungersi) : Franco Arminio farminio(chiocciola)libero.it / Antonio Romano antonio.romano75(chiocciola)gmail.com / Angelo Verderosa studio(chiocciola)verderosa.it / Alfonso Nannariello alnannar(chiocciola)tin.it / Michele Fumagallo m.fumagallo(chiocciola)virgilio.it /Dario Bavaro d.bavaro(chiocciola)libero.it / Andrea Di Consoli andreadiconsoli(chiocciola)hotmail.com Michele Ciasullo mciasul(chiocciola)tin.it /// p.s.: Si preferisce scrivere (chiocciola), anzichè metterla in simbolo @, per evitare che i lettori automatici dei siti internet, si approprino degli indirizzi e li utilizzino per SPAM.

24 commenti:

Anonimo ha detto...

Semplicemente vergognoso...Chi decide, chi stabilisce le regole, a nome di chi?La verità è che la paura del confronto e della critica anche aspra ma civile, il terrore dell'ironia, la paura della satira, produce la censura più incredibile.
Così la comunità da provvisoria diventa una specie di Comintern di altri tempi, con un direttorio che stabilisce chi parla e chi no, chi ha diritto a partecipare e chi no, chi ha diritto al commento e chi no. E per cortesia, lasciate stare le tematiche del territorio e il cambiamento, che richiedono altri toni, altri stili, altre disponibilità, altra capacità di ascolto, altre aperture mentali..

Anonimo ha detto...

scusate come devo fare per inviarvi co nome e cognome il mio commento) sono gaetano calabrese, nato 01-051948

comunità provvisoria ha detto...

non trovo niente di vergognoso in quello che viene prospettato. anzi. chi è interessato veramente alla comunità pu. solo giovarsi di una migliore organizzazione del blog.
faccio i miei complimenti ar Arminio e Soci. bella e coraggiosa iniziativa.
Michele Conforti

Anonimo ha detto...

Mi sa tanto che, se procedete ottusamente su questa china antidemocratica, i nomi tanto illustri e rinomati sopra citati, non si degneranno nemmeno di visitarlo il vostro blog fascistello!

Anonimo ha detto...

PER LA LIBERTA' DI ESPRESSIONE SU INTERNET

Soltanto oggi ho letto questo insulso e deplorevole post scritto dal "fascista censore", come giustamente si autodefinisce Antonio Romano (giammai un'autodefinizione fu più appropriata), in cui ancora una volta il "fine" e "garbato" blogger arianese si distingue per un'evidente "eleganza" letteraria e per un'encomiabile "apertura mentale". Dunque, fa proprio parte del suo stile e della sua educazione intellettuale, della sua forma mentis e del suo linguaggio abituale, questo modo arrogante, rude ed antidemocratico di esprimersi e di rapportarsi con gli altri, persino su uno spazio virtuale e "provvisorio" come il blog della Comunità.
Nei giorni precedenti ho già avuto modo di esporre il mio pensiero a proposito dell'anonimato. Tuttavia, a beneficio degli "smemorati", proverò ad insistere su questo punto, che ritengo assai rilevante e direi cruciale: repetita iuvant.
L'anonimato non è sempre e solo un gesto di vigliaccheria e debolezza, benché io sia convinto che i diritti umani e civili, come la libertà di pensiero e di espressione, siano necessari proprio a tutela dei soggetti più deboli e indifesi, dei meno "forti e coraggiosi".
Inoltre, l'anonimato può essere anche il frutto di una libera scelta razionale, magari animata da un sano temperamento goliardico e provocatorio, dal buon umore e da un intento irriverente e libertario, ma non indica necessariamente un'assenza di coraggio e di carattere, ovvero una natura vile e codarda.
Ripeto: la scelta di restare anonimi può anche rinviare ad altre ispirazioni e motivazioni intellettuali, per me sacrosante, valide e rispettabili, riconducibili magari al semplice e puro divertimento, ad uno spirito vitale, brillante e intelligente, oppure ad un'indole dissacrante, non servile, ma anarchica.
Pertanto, l'anonimato è una scelta che va accettata e rispettata se si intende salvaguardare la libertà di pensiero e di espressione, che ormai è un diritto violato, calpestato e mortificato ovunque, persino su Internet!
Se qualche messaggio o commento anonimo oltraggia e scredita gratuitamente la dignità personale di qualcuno, la soluzione è presto trovata. Basta un pò di buon senso. I messaggi ingiuriosi ed offensivi possono e devono essere opportunamente cancellati!
Ma non per questo si deve negare ed azzerare il diritto a restare anonimi. Sarebbe come infamare e criminalizzare tutti i rom (o chi vi pare: il mio è solo un esempio banale) soltanto perché un membro di quella comunità etnica si è macchiato di mostruosi delitti. Si pensi, ad esempio, al recente caso del brutale assassinio di Giovanna Reggiani, a Roma. Ma nemmeno un simile episodio può giustificare l'accanimento xenofobo e persecutorio a danno di tutti i rom. Insomma, il razzismo più rozzo, stupido e vergognoso si annida sempre dietro l'angolo. Anche la discriminazione e la censura sul vostro blog a danno di tutti gli anonimi. Una censura che getta discredito e disonore sul vostro blog e sulla vostra sedicente "Comunità Provvisoria". Ormai ridotta a un rigido, chiuso e definitivo comitato di intellettuali autoreferenziali che evidentemente temono il libero confronto con altri soggetti portatori di idee differenti, per censurare il pensiero divergente facendo ricorso all'alibi maldestro (poco serio e plausibile) dell'anonimato.

Personalmente approvo e sottoscrivo in pieno il commento di Franco Festa, il quale ha scritto:

"Semplicemente vergognoso...Chi decide, chi stabilisce le regole, a nome di chi? La verità è che la paura del confronto e della critica anche aspra ma civile, il terrore dell'ironia, la paura della satira, produce la censura più incredibile.
Così la comunità da provvisoria diventa una specie di Comintern di altri tempi, con un direttorio che stabilisce chi parla e chi no, chi ha diritto a partecipare e chi no, chi ha diritto al commento e chi no. E per cortesia, lasciate stare le tematiche del territorio e il cambiamento, che richiedono altri toni, altri stili, altre disponibilità, altra capacità di ascolto, altre aperture mentali..."

Parole sacrosante, quelle di Festa, che segnalano e denunciano la pericolosa deriva "stalinista" della CP. Mi sembra che la Comunità Provvisoria abbia preso una brutta piega: se continua a procedere su questo scivoloso terreno illiberale ed antidemocratico, i nomi tanto rinomati di Roberto Saviano, Claudio Magris, Umberto Eco e altri celebri autori, ve li scordate, in quanto non si degneranno nemmeno di visitare questo blog qualunquista e fascistello.

Firmato:
Lucio Garofalo

Anonimo ha detto...

forse non è chiaro a molti. Che piaccia o no l'idea della Comunità Provvisoria ha un padre. Si chiama Franco Arminio. Lo spazio fisico del BLOG, creato e gestito da Angelo e da me in questi mesi è stato frequentato da tutti e tutti hanno scritto. Ognuno ha avuto modo di segnalare le sue cose e di emergere.Penso che le cose bisogna guadagnarsele sul campo e c'è gente che l'ha fatto. L'obiettivo ambizioso del Blog è quello di invitare a scrivere nomi autorevoli oltre che diventare la piazza di incontro quotidiana dei comunitari. Per questo motivo è bene che il blog non scada in polemiche ed in iniziative non costruttive. Se deve scrivere Saviano o Magris o di Consoli certo le polemiche e le ingiurie rivolte a fatti personali (l'adesione di Franco al Pd o di Angelo all'Arcicaccia) devono andare a farsi benedire. Siamo per la qualità degli scritti e la quantità degli accessi. Siamo contro le polemiche e vogliamo essere tutti amici.
Chi è per questo spirito è dei nostri, chi non lo è non è dei nostri. Very easy
Antonio Romano fascista censore
p.s. come vedete i "commenti" sono e resteranno liberi. i POST BISOGNA GUADAGNARSELI

Anonimo ha detto...

(commento moderato da angelo) ancora un'Avviso ai signori anonimi: i commenti "anonimi e ingiuriosi" saranno eliminati senza essere letti dai moderatori. Se vi firmate potrete scrivere qualsiasi cosa sempre nei limiti della decenza. Chi non condivide le regole può farsi il blog suo all'indirizzo www.blogger.com
A noi interessa qualificare lo spazio che viviamo. Non ci interessa essere terra di agriturismi da frequentare la domenica, non ci interessano i polemici e i velenosi.
... non sono lento all'ira come inviterebbe nostro Signore Gesù Cristo. f.to antonio romano

Anonimo ha detto...

In un processo di “globalizzazione” come il nostro si può pensare solo a migliorare le nostre specificità locali e caratterizzarle sul “mercato globale” attraverso anche siti internet.
Quando parlo di “comunità provvisoria del sorriso” nella sostanza parlo di una specificità, di un esperienza di un modello che si può "esportare" e che possa servire anche localmente per superare tristezze e paure.
Se pensiamo oggi al fenomeno del mercato globale creato intorno ad EBAY e di come oggi posso comprare a mio figlio Andrea (gioca in una squadra di Pontecagnano) le scarpe da basket a 50 euro, direttamente negli Stati Uniti D'America invece che nel negozio sotto casa a 200 euro (le fanno solo poche case e quindi te le fanno pagare una cifra), allora si può comprendere bene cosa significa oggi anche la nostra crisi economica e come dovremmo inserirci nel "mercato".
Non un mercato fine a se stesso ma un mercato che pensa globale ed agisce localmente. Questo è uno dei vecchi slogan che mi sembrano molto appropriato anche al caso nostro e che tu in sintesi evidenzi in questa tua riflessione.
L’agire locale però impone una responsabilità che è quella dell’ascolto totale.
Per questo motivo sinceramente, se da una parte posso comprendere le vostre le tue preoccupazioni sui commenti anonimi, questi se rifletti sono dettati più dal pregiudizio e dalle nostre false credenze o meglio da quello che ci serve far credere? Ciò però fa venire meno a mia opinione un'altra e la vera esigenza di ricerca di verità che una comunità come la nostra dovrebbe sapere affrontare.
Chiaramente mi riferisco alla pubblicazione di comunicazioni anonime sul blog.
Dall’altra ci dovremmo chiedere perché questa paura, come già anticipatoti in un'altra mia comunicazione in proposito di questo problema, a parlare in maniera anonima. Perchè non promuoviamo un incontro su questo tema a parte i cori?
Non creo che si possa costruire una “comunità provvisoria” sulla base di regole vecchie. La censura è solo figlia delle paure e le paure non hanno mai creato niente di buono solo sofferenze e lutti.
Ecco mi piacerebbe vivere in una comunità provvisoria locale che sia aperta al mondo. Una comunità provvisoria che pensasse a caratterizzare la sua azione non su “vincoli e limitazioni” ma su principi e regole condivise di superamento di tutti i pregiudizi e di tutte le paure, attraverso l’accoglienza, la comprensione, la gioia e l'amore incondizionato per tutti gli esseri umani di destra, di sinistra , o di centro sinceramente sono aspetti che non mi interessano più.
Devo dirti, sinceramente, che nelle comunicazione “anonime” che ho letto fino ad oggi c'è molto meno acredine, molto più senso di partecipazione ed amore che nelle logiche di potere delle tue comunicazioni.
E, non dico ciò perché sei o ti dichiari fascista o di destra, come già ho detto della cosa non mi preoccupo, mi preoccupo invece che viene meno l'aspetto più umano e ciò fà perdere di vista a mia opinione i veri obiettivi di una comunita come la nostra.
Perché sinceramente ritengo il tuo atteggiamento molto negativi?
Proprio rispetto agli obiettivi che si propone la stessa “Comunità Provvisoria”. Obiettivi che non possono essere a mia opinione la ricerca della perfezione, ma semmai la ricerca ed il coraggio dell’imperfezione, la consapevolezza di appartenenza ad un percorso nuovo di vita, di ognuno di noi. Dello scrivere non intellettuale ma con il cuore.
Ecco se devo commentare con sincerità i tuoi scritti non posso che prendere atto finora di una mancanza di ricerca vera per costruire una comunità provvisoria, ma semmai costruire un “contenitore intellettualoide” che non fa nient’altro che riproporre vecchie logiche di potere.
Per questo motivo sinceramente credo che il blog della “Comunità Provvisoria” per sua natura dovrebbe essere aperto a tutti (non solo ai grandi nomi) e neppure chiuso attraverso un comitato censorio.
Altrimenti credo che questa sia un’altra storia.
Nanosecondo

Anonimo ha detto...

INVITO TUTTI a ri-leggere il POST principale così come "maturato". Mi sembra che non si vada verso alcuna censura. Si vuole solo scrivere meglio e dare più attenzione ad un POST per volta. Diciamocelo: ultimamente si pubblicava come POST "di tutto e di più". Serve un filo conduttore: chi si affaccia sul blog per la prima volta (e sono ormai tanti) non si raccapezza facilmente: poesie, foto, video, copia e incolla vari, testi logorroici, ecc. I COMMENTI sono e resteranno liberi (ma vanno indirizzati sui post principali). Concordo con l'eliminare i commenti ANONIMI e ingiuriosi nel senso di offensivi per qualcuno e/o lesivi per l'intera Comunità. Lascerei quelli anonimi che danno comunque contributo di riflessione al BLOG.
Cari Franco Festa, Lucio Garofalo, Eduardo Alamaro, vi invito pertanto e rivedere il contenuto dei commenti finora espressi e a restare comunitari fino in fondo.
Caro Antonio Romano elimina per favore "verifica parola", è una seccatura.

Anonimo ha detto...

Penso a Lucio Garofalo e mi viene in mente Carlo Verdone e Mario Brega in " Un sacco Bello". Io che mi immedesimo il Mario Brega e Lucio Garofalo che recita la parte della fidanzata di Carlo Verdone.
LUCIO: Attento Fascio, che a mi padre già gli ho sputato addosso!"
ANTONIO: " A me fascio? A zoccollè io mica so comunista cosi, SO COMUNISTA COSI!"

Oppure mi viene in mente Giorgio Gaber. " qualcuno era comunista perchè pensava di essere più comunista degli altri"
Caro Lucio Garofalo, considerare la CP qualunquista e fascistella è un'offesa alla tua stessa intelligenza. Non mi ricordo caro Lucio Garofalo di tue iniziative dove sei riuscito a far venire persone che manco si conoscevano fra di loro. Mi piacerebbe un giorno poter parlare serenamente con te cosi come parlo con tutti i miei amici comunisti. Per dovere di cronaca ti ricordo che sono stato tesserato con Rifondazione Comunista dal 1996 al 1998.
Sei vittima come direbbe il grande Galbraith ne " la Società opulenta" della cosidetta mentalità convenzionale. Se il tuo segretario di partito dice che devi picchiare tu picchi senza manco chiederti per cosa stai picchiando.
un saluto (ROMANO)

Anonimo ha detto...

Rispondo al compagno/camerata Antonio Romano.
Il film "Un sacco bello" l'ho visto e mi ha molto divertito. E' una delle commedie più briose, piacevoli e più riuscite di Carlo Verdone.
I personaggi rappresentati nel film sono perfette caricature comiche di varie tipologie sociali molto diffuse in quegli anni.
Tuttavia, parlando con molta franchezza, io non mi riconosco affatto (e meno male!) nei panni della fidanzata del "figlio dei fiori" interpretato da Verdone. Invece, vedo molto bene Antonio Romano calato nella parte del padre-padrone fascio-comunista, interpretato con brillante verve recitativa dal mitico Mario Brega, scoperto e lanciato in uno dei più celebri film del filone "spaghetti-western" dal grande maestro di regia, il torellese Sergio Leone, di cui Verdone è stato un allievo di successo.
Ebbene, non si capisce fino a che punto Romano ci fa o ci è, come si usa dire, ossia fino a che punto è un fascio (o un comunista) e fino a che punto fa il fascio e, viceversa, fa il comunista. Rimanendo in tema di politica, cinema e letteratura, mi viene in soccorso il romanzo intitolato (appunto) "Il fasciocomunista" di Antonio Pennacchi, da cui il regista Daniele Lucchetti ha tratto ispirazione per il suo ultimo film "Mio fratello è figlio unico". Per la serie "un titolo azzeccatissimo" (mi riferisco al romanzo, non al film).
La risposta al quesito "ci fa o ci è?" la fornisce lo stesso Antonio Romano, quando afferma che è stato "tesserato con Rifondazione comunista dal 1996 al 1998". Dunque, dal 1996 fino al 1998 è stato comunista, dopodiché è diventato fascista... E qui si risolve (forse) il dilemma concernente l'identità politica dell'ex compagno arianese, ora blogger "comunitario e provvisorio" con velleità letterarie.
Insomma, credo che Antonio Romano sia proprio la vittima per eccellenza di quella "mentalità convenzionale" da lui stesso richiamata, in quanto attribuisce al sottoscritto i suoi schemi di ragionamento e di valutazione. Mi spiego meglio.
Quando Antonio Romano immagina che io sia iscritto al PRC e sia un ossequioso e fedele compagno agli ordini del "segretario di partito", prende esattamente un grosso abbaglio, frutto di quella erronea e distorta "mentalità convenzionale".
Infatti, il sottoscritto è un comunista, ma non è iscritto a Ri(af)fondazione (pseudo)comunista, anzi! Probabilmente Antonio Romano, nella sua semplificazione schematica e convenzionale, ritiene che per essere comunisti occorra avere la tessera del PRC?
Infine, voglio rassicurare il camerata/compagno (o compagno/camerata?) Romano che io non sono mai stato agli ordini di nessuno, tanto meno di un segretario di partito al quale non obbedisce forse nemmeno la fidanzata.
Spero di non aver annoiato troppo i lettori.
Colgo l'occasione per augurare buon anno a tutti i frequentatori del blog.
Lucio Garofalo

Anonimo ha detto...

Caro Lucio e Caro Antonio perchè oggi non venite a Bisaccia (Parole e Suoni alle 18 e 30) e vi conoscete ?

Anonimo ha detto...

c.v.d. (come volevasi dimostrare, già dai tempi di Pitagora), ma qui il miracolo telematico ha fatto il meglio: una redazione filtro, domani troveranno chi ha il naso un po' storto, dopodomani si sceglieranno l'interlocutore politico di turno e poi si autoproclameranno Unica Voce delle Irpinie, sì perchè faranno la moltiplicazione autore(ferenziale)
Proprio avevamo bisogno di questo comitato filtrante, siete i padroni della telematica pensante.
AU(GURI) scritto alla maniera ironica di Alamaro! Firmato:
(l'anonimo per forza) che suppone non ci saranno mai comunicazioni e mail per gli aderenti provvisori gia isscritti e che c.v.d. dimostrare erano e saranno riciclati dai finti provvisori defini(ti-vi)autoletti.
UNA CITAZIONE AUTOREVOLE ( da un articolo di U.ECO, sull'espresso di qualche anno fa, virgolettara nel riquadro, così: Su Internet si trova la fuffa peggiore, materiale inerte, esternazioni emozionali da scemi del villaggio, blog di esibizionisti" e aggiungo da "furbetti del quartierino" che però , sempre per dirla con U.Eco " non ingrassano gli sciacalli"..[della carta stampata, aggiungo io "anonimo per forza"].
E adesso vediamo se il C. di R. (comitato di redazione) e i singoli COM-UNITARI della CPI(comunità provvisoria irpina), si fa per dire! alimentano la discussione e il dibattito.
Postato da eduardo alamaro in Comunità Provvisoria alle 29 dicembre 2007 17.40

Anonimo ha detto...

NEi POST intorno al 20 dicembre (cfr il post del 23.12.07 "per la libertà dell'anonimato") già abbiamo scritto a lungo sulla tenuta del blog, sui commenti, sugli anonimi;
riporto un copia e incolla :
il post di anonimo geronimo non è stato rimosso, è stato riposizionato in 'commenti' al post di antonio romano del 22 dicembre, intitolato "Avviso ai Comunitari Provvisori" ...

caro geronimo, non abusiamo della visibilità dei POST.
i POST vanno riservati a nuovi argomenti. quando si vuole rispondere direttamente a qualcuno lo si fa nei 'commenti' o a mezzo e.mail. grazie, angelo verderosa.

caro antonio, che ne dici di rimuovere un pò di scurrilità dalle prime pagine 'post' e magari lasciarle solo nei commenti ?

Anonimo ha detto...

Un blog è caratterizzato da un numero di elementi specifici che attualmente i giornali telematici non hanno:

E' tematico. Copre un argomento specifico ed esprime un chiaro punto di vista per un audience dedicata che ha interessi simili.

E' parziale. Un blog è onestamente soggettivo ed orgoglioso di esserlo.

E' flessibile. Esso può essere cercato, archiviato, aggiornato istantaneamente, linkato da altri. Ha una natura incredibilmente aperta.

Non ha costi, o è a basso costo.

Queste caratteristiche sono l'esatto opposto di quello che è di fatto un giornale.

Generalizzato. Cerca di essere ogni cosa e di esserlo per tutti, coprendo tutti gli argomenti senza eccellere in nessuno. Non è focalizzato.

E' Oggettivo. Dice di mostrare le storie per quello che sono senza condizionamenti. Molti hanno capito che tale oggettività non è tecnicamente possibile. Tutti i blogger lo sanno.

Rigido. I Giornali sono vecchi dopo un giorno e le versioni online spesso richiedono registrazioni o sottoscrizioni per accedere ai contenuti online. I commenti sono raramente disponibili e spesso altamente censurati.

Sono costosi da gestire sia nella fase iniziale che nel loro sviluppo.

Non è anche il profilo tipico di un giornale online ?.

La maggior parte delle edizioni online non hanno fatto altro che replicare i tradizionali modelli cartacei. Il contenuto è spesso lo stesso, è scritto nello stesso modo. A parte alcune differenze minori le edizioni online sono il medesimo prodotto in un altro formato.

I giornali poi, stanno perdendo due caratteristiche che li contraddistinguevano:

L'essere dei Watch Dog. La stampa tradizionale si vantava di essere un watch dog, un guardiano della giustizia e della libertà della nostra società. Ma il numero dei recenti scandali hanno dimostrato che i media spesso sono troppo pigri per agire in qualità di guardiani. Poi spesso i media fanno essi stessi parte di quello sporco business che dovrebbero denunciare.

L'essere delle Autorità. I media tradizionali hanno perso molto del loro valore, mentre i blogger spesso mostrano angoli differenti da cui vedere una storia o spesso sono loro stessi a lanciarle. Inoltre quando un giornalista online non fa il proprio mestiere in maniera approfondita, i blogger stessi lo bombardano di email di protesta.

Se tu ci pensi bene i blog possono fare le stesse cose di un giornale e farle anche meglio.
La differenza di base tra i due è l'individualità-specificità contro la generalizzazione.

E se ci fai attenzione scoprirai che i giornali generalisti spesso si trovano a combattere aspramente per lo stesso mercato e quando vanno online fanno la stessa identica cosa.

Perciò i giornali per ritornare al loro successo devo seguire gli elementi chiave di un blog, devono essere cioè forti, identificabili, veri e ricercare l'individualità.

Ecco quello che devono fare:

1) Tematizzarsi, coprire un argomento specifico, andare a fondo senza dover combattere l'un l'altro per la stessa fetta di mercato.

2) Perdere il controllo !, permettendo ai lettori di contribuire. Il valore del prodotto crescerà senza nessun costo extra. I lettori poi si sentiranno sempre più coinvolti rispetto ad un prodotto a cui hanno contribuito.

3) Ridefinire l'obiettivo !. Diventare costruttori di conoscenza invece di raccoglitori di notizie. Costruire e permette di costruire.

La pressione costante dei blog professionali rappresentano un incentivo costante a migliorare e a ripensare il giornale.

Giornali Online tematici, specifici, in grado di facilitare il contributo dei lettori possono davvero rappresentare una svolta e ritornare ad avere quel successo che avevano un tempo i giornali tradizionali.

******
Tratto da un articolo riscritto da Mikkel Larsen per Robin Good.

Titolo originale
Blogs are both the death sentence and salvation of newspapers
Mikkel Larsen

Anonimo ha detto...

La riconosco! E’ lei! Ho fatto ad arte per 36 anni il Professore: è “la mossa del Maestrino”. O del Preside spresidato. Quando sentono che la situazione sfugge loro di mano. E si fa troppo-fluida, ingovernabile, discola, di-scuola. Arrivano così puntualmente la Commissione, il Vice e il Vocepreside. Poi i mazzieri, i Mastroggiuorgi, i castigamatti. Indi gli ispettori, i commissari politici, i dirigenti superiori. In fine le lettere di censura con l’avviso: “Stateve accuorte, ‘ca nun pazziammo!” Una scena antica, collaudata, vista tante volte, di Scuola. Eppure è ancora, sta su questo blog. La leggo, anzi stavo per visionarla: “Eduà, statti accuorto, qui per leggerti devi passare per “la commissione” …..”, quando d’improvviso questo avvertimento è sparito dal video ed è comparsa al suo posto la scritta: “commento eliminato”! Cari amici provvisori post/irpini, la vedo male, la vedo molto male, grigia, se non nera. Sono rispuntati i controllori di sempre! Nel ribollente blog si fronteggiano come al solito "i comunisti" e i comunitari. Compaiono i pomp-ieri, i pompi-oggi e i pompi-domani. Sono deluso. Ma come? Ho tentato di dare un piccolo contributo alla comunità web per costruire insieme -da extracomunitario di Spartenope- qualcosa di meno edito, se non d’inedito. Fuori dai vecchi schemi verticali collaudati di gruppo. Fare qualcosa di concettualmente diverso, stabilmente provvisorio e situazionevole. Utile anche per me, architetto senza tetto certo. E perciò ho agito con arte applicata al luogo, con leggerezza, con ironia. Con una scrittura non frontale, anzi laterale, obliqua. Puntando l’attenzione sull’attenuazione dell’Iooo, del centrale, dell’autocentrato e dell’unità centrale. Essere bersaglio mobile comunitario, alla Cassius Clay. Cioè sottolineare la necessità di fare partecipazione con un passo indietro fatto singolarmente. Per poi farne tre insieme avanti. Seguendo la pista di Franco Festa, ho sostenuto che bisognava avere il coraggio di sperimentare sul luogo sannitico, d’antica memoria a rete antiurbana, la comunità anguillesca e capitone. Quella sfuggente e fujente. Imprendibile alle Unità e a tutti i vecchi preti e nuovi pretini politici, orami desueti. Noi flessibili e provvisori della Terra, quali possibili nuovi “Pasture d’ ‘a meraviglia” della Campania. Antichi guerrieri sannitici armati solo di parole e sfottò, meravigliosie meravigliati. Comunitari senza comunioni, solo con estreme f-unzioni e finzioni. Per una comunità liquida sul territorio, per un colletto, se non collettivo neomedioevale goletiano, assolutamente religioso (da “religio”). Per un monastero sensuale femminile (e maschili di supporto), per inedite coccole, trans-comunità sciolta. E invece (invede?, invade!) qui “La Direzione” ci impacchetta gli interventi tropposciolti. Pare a caccia di streghe e stregoni. Di anonimi e di ingiuriosi. Di molesti e di rompicazzo, … "basta con la ricreazione!!!", sembra dire, Mozione d’ordine… via le emozioni! avanti con gli interventi censurati , eliminati, passati al vaglio del Comitato centrale redazionale, … Vietato postare!! Che brutto, rischiamo la desertificazione, la defezione, la defecazione, a iniziare dalla mia. Sembriamo ricaduti in vecchie logiche, quella dell’Organizzazione, una iattura da sempre di tutti i movimenti!!! Amici provvisori, per cortesia, ripensateci, ripensiamoci! Un appello da Spartenope: disuniamoci come prima, megliio di prima! Disorganizziamoci per sempre! Siamo ancor di più guizzanti capitoni. Mai inflessibili capitani!!! Un bacio di speranza, buon 2008, Eduardo Alamaro

Anonimo ha detto...

Napoli e i suoi abitanti mi hanno sempre affascinato per la vitalità e l’umanità del loro carattere - la simpatica e ironica lettera di alamaro, ne è una conferma - ma credo che non si amino troppo viste le condizioni ambientali della vita di Napoli e provincia.
Colpa loro?
Mi chiedo anche: qual è il rapporto con loro di noi Irpini ?
A volte tra noi montanari d’Irpinia serpeggia un rifiuto quasi inconscio della loro presenza!
Stiamo forse diventando beceri leghisti ?
Qualche dubbio me lo pongo e voi ?
Un saluto a Eduardo Alamaro!

Anonimo ha detto...

Spesso ritorno con il pensiero alle vicende ed ai personaggi della favolosa CP. // Fatta di gente incazzosa e polemica faziosa e ideologizzata, manichea e priva di una grossa capacità di ascolto ma di una grossa capacità di eloquio e soliloquio. // Sono gli irpini, miei adorati conterranei comunque. Da vecchi montanari e pecorari hanno un grosso senso dell’autorità e dell’individualità, un senso quasi statunitense di autonomia e di difesa violenta delle proprie prerogative e libertà. // Conoscono da tempo le libertà individuali ed il rispetto che si deve al signore locale. Hanno un minor senso delle libertà collettive che derivino dalla partecipazione libera ed incondizionata a quella che si chiama la Società Civile. // In questi mesi di CP ho visto questo: il grande genio irpino insofferente per lo stesso genio irpino detenuto da altri. Una cosa desolante e allo stesso tempo che fa ben sperare sulla necessità che nei prossimi anni ci sia un immane lavoro da fare per costruire un senso di appartenenza alla comunità che oggi non c’è. Ringrazio Franco Arminio perché quasi tutte le sere mi telefona Gaetano Calabrese e ridiamo per circa un’ora per tutte le sere. Peccato che Gaetano non sia una donna e che non sia più giovane. Ma mi piacciono le sue poesie ed il suo tono da vero irriverente: anche Benigni avrebbe da imparare dal nostro professore di Lioni. Un grazie a Franco Arminio che spesso mi consente di leggere gli umoristici interventi del Compagno Lucio Garofano: mi è simpatico per la quasi assonanza del suo cognome con un fiore che sto studiando in questi mesi come simbolo della mancata stagione politica degli anni 80 e 90 in Italia. Un grazie a Franco Arminio che mi ha consentito di parlare con persone di Nusco che non siano Don Ciriaco. Un grazie a Franco Arminio che mi ha fatto scoprire una vecchia parentela con il fratello di Angelo Verderosa ma non con Angelo Verderosa. Vi pare poco? Incontrarsi e poter parlare e potersi sentire quasi una famiglia anche se un po’ litigiosa? A me tutto questo pare splendido: sento l’esigenza di un senso di solidarietà fra noi che va al di là di qualsiasi differenza. Vedo le mie libertà accresciute grazie anche all’ipocondriaco di Visazz. Che poi ogni tanto va ad Avellino a Via Tagliamento, posso anche pensare qualche giorno di sabotargli la macchina cosi non parte manco da Bisaccia. Con affetto // Un saluto ( vado a capo senò il compagno Garofano si incazza) ROMANO

Anonimo ha detto...

gondivido in bieno quello che dice andonio romano anche se non mi biacelui perchè è di Ariano ed io tifo ber grottaminarda

Anonimo ha detto...

Io non mi iscrivo né al P.D. né all'Arcicaccia..(non sono stato mai un cacciatore)...ma se fate una tessera per l'iscrizione alla comunità provvisoria questa la voglio anch'io!
Vi raccomando, però la forma della tessera? E' fondamentale!
Dovremmo studiarci tutti un pò meglio il "campo morfogenetico" di Rupert Sheldrake (biologo inglese) che ha sviluppato questa teoria. Teoria che nel 1980 Bert Hellinger ha sviluppato nel campo della psicoterapia Fenomenologica e Sistemica. Ma la stessa la possiamo ritrovare in diversi campi delle scienze umane. Da quella dell'architettura biologica e quella della neuroscienza o nella fisica quantistica, dei campi. Tutto è collegato tutto è unico e si riconosce nelle forme e negli spazi.
Questa teoria sostiene che l'ereditarietà di un tratto (carattere o forma che sia di natura psicologica che biologica)non è fissata solamente grazie ai geni ma grazie ai "campi morfologici".
Tramite questi "campi" possiamo ipotizzare che esista una specie di memoria collettiva di ogni specie. Il campo è arricchito da ogni individuo della specie e viceversa ogni individuo è "collegato" a questa memoria.
Questa teoria potrebbe servire come spiegazione al fatto che i rappresentanti in una "comunità provvisoria" come la nostra costituiscono, di fatto, una costellazione ed hanno, straordinariamente, accesso alla conoscenza della memoria familiare di ognuno dei suoi componenti. Quindi è probabile che prima o poi l'anonimo lo becchiamo, e questo proprio tramite il loro sentire del campo.
Si potrebbe anche ipotizzare l'idea che siamo tutti collegati in un inconscio collettivo (che è difficile pensarlo oggi nella nostra cultura individualistica e materialistica); e che quando i rappresentanti degli elementi del sistema sono posizionati in un contesto spaziale (il log), il "mettere in scena" una comunità provvisoria come la nostra, prende "forma" una simulazione di una dinamica che corrisponde moltissimo al sistema reale che vorremmo sconfiggere, modificare e/o superare. E' un pò il cane che si morde la coda.
Quindi la dinamica che si è creata oggi nel blog è la stessa che nella sua "forma di relazione" vorremmo sconfiggere.
In questo caso ci dovremmo chiedere perchè ciò avviene con sorprendente puntualità?
Perchè nella sostanza noi non agiamo con la volontà di eliminare le tensioni del sistema assecondando i movimenti dell'anima che ci portano verso la riconciliazione e l'amore maturo, reintegrando tutti gli esclusi o i dimenticati del sistema, quindi rientriamo sempre nello stesso schema perchè non lo abbiamo superato prima nella sua forma e poi nel suo contenuto.
Carissimo Antonio credo che nella prima fase della "costruzione della comunità provvisoria" più che alle censure ci dovremmo affidare alla "architettura della forma".
Per questo fatti dare una mano da Angelo Verderosa, Lui è architetto e di queste cose delle "forme" credo ne capisca qualcosa.
Tutti i nostri comportamenti appartengono a "forme" o meglio allo "spazio" che abbiamo occupato o occupiamo all'interno di una comunità, vuoi che essa sia la nostra famiglia o (oggi) la nostra comunità provvisoria.
I nostri stessi sentimenti e comportamenti appartengono al posto e/o alla forma che ognuno di noi ha occupato all'interno della famiglia e/o della comunità.
Lo stesso potere diventa "forma" attraverso il sapere ed il sapere è usato il più delle volte, nelle forme più sbagliate del potere. Tu sei esperto di blog e dai forma attraverso il tuo sapere alla censura? Ma se anch'io fossi esperto di informatica potrei io stesso essere censore, secondo te ? Nel caso che non sono esperto di informatica quale ruolo potrei assumere? Quale spazio potrei occupare? Quale forma potrei assumere?
Be in questo caso la mia forma è quella del mio Clown Nanosecondo o Prof. Sproloquio che studia solo per essere più stupido e stupito.
Anche il mio è stato uno studio della forma in questo caso ho scelto la forma del giullare dello scemo del bastardo.
Di esempi di forme e di suoi significati in architettura ne potrei fare molti e di come le stesse forme hanno determinato il carattere di un potere. O come anche nel biologico oggi le stesse forme e colori della chimica del nostro corpo possono essere condizionate dalle forme delle nostre percezioni e delle nostre credenze (pensieri ed emozioni)e come queste possono indurre benessere o malattie.
Lo stesso blog rischia di diventare luogo e forma di sofferenza, di paura e di potere.
Qui credo che bisogna stare attenti! Se è vero che tutti noi vogliamo cambiare le attuali "forme di relazioni e di potere" bisogna affidarsi a "nuove forme" che non sono più gli stereotipi del passato perchè questi generano solo irretimento una disamornia che a sua volta genera essa, stessa solo paura e conflitto.
Nella sostanza stiamo rischiando così che ogni nostro figlio abbia lo stesso destino dei genitori. Questo errore non lo possiamo più permettere.
Oggi molto più di prima c'è un numero sempre più crescente di figli che disprezzano i genitori e ciò determina smarrimento, risentimento, paure che solo nell'uso del potere e/o di sostanze stupefacenti trovano conforto.
Sembra che non si riesca più a prendere con riconoscenza, ma solo a consumare senza mai saziarsi. Realizzando solo relazioni soffocanti, senza potersi staccare, con amore da tutto ciò.
Questo tipo di relazioni ha un effetto negativo anche nella incapacità di partecipazione alla "creazioni di nuove forme" sociali di convivenza.
Facci caso oggi tutta la tristezza, le paure e la sfiducia delle nuove generazioni nel futuro è così evidente e si materializza sempre più nella nostra società attraverso fenomeni devianti o nell'incapacità di costruire processi di relazioni realmente democratici. Si comunica molto, ma si ascolta poco.
Negli ultimi anni le neuroscienza ci hanno fatto conoscere i "Neuroni a Specchio".
L'azione del mio Clown quando interagisce con altre persone, ammalati o non, nel proporre la comica terapia, sarebbe vana se non potesse condividere, al di la di ogni barriera linguistica o culturale, i suoni e la bellezza dei movimenti del proprio corpo con gli osservatori, e attraverso ciò realizzare un nuovo spazio e nuove forme della comunicazione (non verbale) che rendendoli parte di un evento, loro stessi contribuiscono (come spettatori) a realizzare insieme a me diventando essi stessi magici e quindi capaci di estraniarsi dalla loro (forma) realtà costruendone una nuova e più bella. Mi dirai: ma è una fantasia! Ce ti chiedo di rispondermi allora che cos'è la realtà, se non pensiero idea emozione che si va a realizzare nella costruzione di una qualsiasi forma?
Ecco perchè non questa "tecnica di costruzione" di nuove forme tanto utilizzata in alcuni campi dell'arte della scienza e della tecnica non è utilizzata anche per costruire un nuova forma di società? Nella vita quotidiana, eliminando la semplice relazione comunicativa con l'ascolto dello spazio e delle forme che ci sviluppano intorno a noi ed in ognuno di noi?
In verità oggi sappiamo quanto tutto ciò, negli ultimi anni, è reale sia nel campo della fisica quantistica che delle scienze mediche e quindi quando non solo biologicamente parlando, ma spiritualmente parlando siamo legati agli altri.
Ecco mi piacerebbe approfondire proprio queste "forma di legame emotivo" che, al di la delle differenze "ideologiche", ci uniscono tutti nella nostra comunità provvisoria.
Ecco, se al contrario gli esclusi sono apprezzati, il rituale di questa restituzione di attenzione ci consentirebbe di riportare il dolore e le paure di ognuno di noi verso una nuova forma dello stare insieme che partendo dall'anima ci farebbe sentire tutti parte di un sistema: una comunità provvisoria che sta cercando di realizzare "nuove forme" di relazioni sociali.
Spazio fisico, materiale, forme, luce, colori, suoni individuano una qualità estetica con la quale ogni organismo umano interagisce e non è mai spettatore passivo. Il carattere interattivo tra individuo-ambiente, il ruolo dell’individuo come parte attiva di un processo cognitivo, di scambio di stimoli, impressioni, informazioni tra l’ambiente fisico circostante e le proprie esperienze individuali e soggettive elaborate, incidono direttamente sulle sue reazioni comportamentali e sul suo vissuto emozionale e questo lo fa sentire bene, lo fa trovare a proprio agio, oppure lo può fa sentire a disagio o sentire fuori luogo, fuori spazio, fuori forma, in questi ultimi casi non potrò mai esistere una comunità provvisoria esisterà solo una copia della società che non si è riuscita a modificare.
La stessa esperienza di andare in giro per paesi, recitare poesie, cantare in coro, ripropone ogni volta uno schema associativo di realizzare negli spazi nuove forme di relazione dell'anima e dello stare insieme. Lo stesso blog non è e non può essere estraneo a questo concetto di creazione o meglio di volontà vera di "ritorno alla creazione".
Il benessere, che noi possiamo costruire in questa nostra comunità provvisoria non può essere condizionato sia da parametri fisici che da sensazioni individuali percepite in maniera negativa da chiunque, sarebbe veramente poca cosa se No.
Questo ci deve far comprendere meglio come ogni ambiente (virtuale o fisico che sia) non sia un contenitore neutro della serie prima l’uomo plasma l’ambiente, poi ne è plasmato.
Percepire la realtà che ci circonda per poterla cambiare significa nella sostanza leggere le sue forme, stabilire un rapporto di sintonia “emotiva” con loro o come afferma il biologo Rupert Sheldrake entrare in risonanza morfica, ossia in “quel rapporto o processo per mezzo del quale le precedenti forme e le strutture di attività interagiscono con forme ed attività nuove.” Altrimenti si rischia solo come dice lo stesso Rupert di: "E' più facile soffrire piuttosto che trovare una soluzione".
Dal punto di vista architettonico la “forma” è definita da un contorno ed è la proprietà degli oggetti; essa si concretizza attraverso la luce; ciò che il più delle volte vediamo degli oggetti, infatti sono i confini, i contorni, gli angoli, le aperture attraverso solidi muri, l’incontro di superfici. Ma è anche qualcosa di più: è la forma del nostro animo!
La forma, percepita in modo consapevole o inconsapevole, produce effetti differenti su di noi, così come ha effetti su di noi la sua linea di definizione; anche lievi modificazioni della forma possono indurre l’occhio ad un movimento più armonico di passaggio da una linea all’altra determinando una notevole differenza nella reazione che essa suscita in noi.
Perchè allora non riusciamo ancora a produrre azioni e forme che ci riempiono solo il cuore con la loro bellezza come nei nostri viaggi attraverso i paesi?
Perchè non riusciamo a viaggiare nel nostro blog con la stessa capacità di realizzare nuove forme di comunicazione e cosa più importate di relazione, ascoltando tutte le sfumature del paesaggio umano con cui abbiamo a che a fare?
Se una barca ci viene addosso portata giù dalla corrente non ci arrabbieremmo certo con la barca, accetteremmo l'evento come naturale. Ma se la barca fosse guidata da un uomo sicuramente ci arrabbieremmo con lui.
Io sono rimasto incantato dalle dolci forme del paesaggio irpino con la varietà dei colori e delle sue sfumature. Dalle notti stellate intorno ai fuochi di San Nicola, e tutte le persone che li ho conosciuto quella sera. Eppure all'inizio non conoscevo nessuno dopo un pò recitavamo poesie inventate al momento e alla fine ci siamo fatti foto di gruppo.
Ecco credo che a secondo della luce e delle stagioni, le emozioni che si possono cogliere in questi luoghi interagiscono con chi lo vive e lo osserva stimolandone la memoria ed influenzandone lo stato d’animo degli "spettatori". Certo in quel caso ho fatto il Clown, ma non ero vestito da Clown.
Numerose quindi sono le esperienze che ciascuno di noi può compiere quotidianamente, con la luce ed i colori che ognuno di noi può creare realizzando nuovi spazi sociali e nuove forme di relazione e queste possono certamente allo stesso modo, di come le ho vissute io quella sera a San Nicola, essere vissute quotidianamente utilizzando un linguaggio che ci faccia avere sempre e comunque come riferimento la bellezza e non il dolore o le paure.
Per questo mi sarebbe piaciuto venire a Bisaccia ...ma ho un'ospite a casa al quale ho parlato di voi e della bellezza della gente che ho incontrato e dei vostri luoghi.
Spero di essere con voi il 4 gennaio a Sant'Angelo dei Lombardi, per ammirare e beneficiare della bellezza delle forme dell'Abbazia di Goleto.
Né frattempo auguro a tutti voi il coraggio dell'imperfezione, la consapevolezza dell'appartenenza a questa nostra comunità provvisoria, amore e gioia infinita. Nanosecondo

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con la riorganizzazione del blog per evitare confusione e post in successione; una riorganizzazione tematica sarebbe opportuna. Sulla creazione di una redazione o cose simili, credo che sia giusto fare una riunione dei comunitari apposita, operativa, così chi si occupa ora del blog può esporre agli altri le proposte per valutarle insieme. Sarebbe opportuno anche sfruttare il periodo di festa vista la presenza di emigranti/pendolari che presto ripartiranno dai nostri paesi verso i luoghi di lavoro e studio (io sono tra questi...).
Grazie per l'attenzione.
Stefano

comunità provvisoria ha detto...

(Giardiniere ri-postato da a.v.)
Non ho titoli per intervenire nel dibattito relativo al nuovo modo di porsi del blog , ma il discutere mi sembra lodevole e meritorio. E ancora di più lo sarebbe, ne converrete, se si riferisse a un cantiere vero e proprio, se si configurasse – cioè – come un’esortazione a che i fruitori del blog perlomeno alcuni, che non hanno particolare esperienza di lavoro manuale si ingegnino a riciclarsi impilando mattoni, arrampicandosi sui ponteggi e impastando calcina. Tutte attività faticose, certo, ma non prive di una loro intrinseca dignità e tali da restituire a molti, troppi cervelli esausti il senso del contatto con il reale.
Il suggerimento, se vogliamo, potrebbe essere esteso con vantaggio ancora maggiore a quei fruitori che utilizzano il blog come occasione di insulti a volte anche anonimi.
Un nuovo blog come quello che viene proposto, in fondo, potrà essere considerato tale nella misura in cui riuscirà a esprimere una nuovo modo di utilizzo dello strumento blog e sarebbe tanto di guadagnato se, in questa sua fase aurorale, gli esponenti della “vecchia guardia” rinunciassero discretamente a proporre tentazioni censorie.
Ma vedo con piacere che un vento di saggezza di cui non dubitavo, continua a soffiare nel blog altairpinia!!!
Tanti cari auguri di Buon Anno!

Anonimo ha detto...

stefano perchè non ci dai una mano ad organizzare meglio le sezioni ?
vedi ad esempio il post sulla Poesia del Sud. Conosci la piattaforma Blogger ?
ciao, angelo verderosa

Anonimo ha detto...

ALCUNI COMMENTI VENGONO SPEDITI IMPROPRIAMENTE come posta elettronica a: altairpinia@gmail.com
CONVIENE invece SCRIVERLI COME COMMENTI al POST della home page (si evita così lavoro redazionale nel trasferire dalla casella di posta al blog). Per proporre un POST "primario" utilizzare invece l'indirizzo della mail. grazie, angelo verderosa
p.s.: in genere si procederà per inviti a scrivere il POST PRIMARIO (UNO A SETTIMANA), IL RESTO VA NEI COMMENTI.