17 dicembre 2007

La Sinistra multicromatica

Talvolta, specialmente nella sfera politica, anche certi dettagli lessicali e cromatici, apparentemente insignificanti, possono essere sintomi e spie rivelatrici di determinati cambiamenti di idee e orientamenti sul terreno squisitamente politico-ideologico. Francamente, a me il progetto della cosiddetta "Sinistra Arcobaleno" (o come diamine si chiama), a parte la questione marginale e secondaria (che pure non è di tipo formale, ma sostanziale) del simbolo della Falce e martello, non mi attrae e non mi convince affatto. Mi pare che si tratti solo di una forzatura dettata dalle attuali contingenze politiche, ossia dai capovolgimenti e dalla ristrutturazione in atto nello scenario politico-parlamentare nazionale, un quadro "rivoluzionato" dall'avvento di due mega-comitati-d'affari, entrambi aspiranti e convergenti verso il centro (il Partito Democratico e il Partito della libertà: ora il nome è ufficiale e definitivo) che rischiano, con l'istituzione dell'ennesima "porcata" o "truffa elettorale", di affossare ed eliminare i partiti minori.
Se i presupposti e le ragioni di tale operazione sono soltanto (o principalmente) queste, ovvero preoccupazioni e timori di ordine elettoralistico, credo che il processo in atto non possa che approdare alla formazione di un'accozzaglia di sigle, di apparati e di "effetti cromatici", ereditati da quei partitini che finora, alla prova dei fatti, si sono rivelati totalmente deboli, subalterni ed impotenti di fronte ai ricatti e ai condizionamenti esercitati dai poteri forti (Montezemolo & soci, Lamberto Dini, il capitalismo bancario, l'establishment militare-industriale, il Vaticano...), chiaramente egemoni all'interno della coalizione governativa di centro-"sinistra". Questa è semplicemente la constatazione di un dato di fatto assolutamente evidente ed innegabile. Se ne è accorto persino il "lombardiano" Bertinotti. Il quale sembra puntare a riguadagnare la credibilità e la leadership (in crisi da tempo) all'interno del panorama variegato, multiforme e multicromatico della "Cosa Rossa". Scusate se la definisco ancora in questo modo, ma il nome prescelto è assolutamente irritante e impronunciabile, almeno per il sottoscritto. Lucio Garofalo

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