21 dicembre 2007

tra paesologia e politica

Sono contento di entrare a far parte dell'esecutivo provinciale del PD. Più che a un partito, ancora tutto da costruire, ho risposto a una persona. Mi pare un bel gesto nei miei confronti, ma anche un gesto di apertura verso quella che di solito viene definita "società civile". Ciò che posso fare è lavorare senza riserve e pregiudizi, ma anche senza ansie di compiacimento. Non ho altro da dire, non ho intenzione di trasformarmi in una macchina oratoria: la vita pubblica è già tutta
costituita di voci effimere che ogni giorno si sparpagliano in aria.
Adesso mi pare opportuno comporre questo intervento utilizzando un testo "letterario" di qualche anno fa. Lo avevo intitolato "manifesto per la nuova politica".
La nuova politica nasce e muore ogni giorno, è fatta di incontri tra persone che si guardano negli occhi e che guardano i luoghi in cui vivono. / La nuova politica è il modo di mettere gli uomini a proprio agio nei loro luoghi e con le persone che ci vivono. Bisogna mettersi bene nel pezzetto di mondo in cui viviamo, respirare docilmente, obiettare serenamente. / La nuova politica è una casa che ci aspetta, è un parlare di grandezze e di inezie, ma senza arroganza, stendendo i
pensieri in modo che aderiscano davvero alle cose che si vogliono rappresentare. / La nuova politica è una sobria lietezza, mai pronunciata fino in fondo, ma fatta trapelare in ogni discorso. La lietezza di stare con gli altri senza piegarli con la nostra vanità, la lietezza di andare dietro il paesaggio, misurarne con calma le luci e le ombre. Non c'è bisogno di alcun giudizio preordinato. Le cose si riveleranno per quello che sono. A volte bastano due o tre persone che decidono di seguire la storia di una casa o di un ponte, di una piazza o di un anziano, la storia di un paese o di un albero. Il mondo non ha bisogno di essere rettificato e di esser posto su strade non sue. Questa è solo un'isteria, un'arroganza di chi si comporta con il mondo come un adulto verso un bambino. In realtà, il mondo è più grande di noi e più incomprensibile. Da qui parte bisogna partire, e il cammino non si definisce con grandi proclami e formule che devono andar bene per tutti. / La nuova politica ha bisogno di individui che camminano, che girano per i loro luoghi senza stancarsi. Esseri curiosi e ventilati. Esseri che non cercano di incollarti alle loro idee o di spingerti nei loro inferni. / La nuova politica è un ritrovarsi senza illusioni, ma finemente protesi a proteggere la luce e il calore di ogni essere. / La nuova politica è intrecciata alla vita di ognuno e ne costituisce un sostegno, una cornice. / La nuova politica non è una maschera, né una
protesi dell'esistenza civile, ma è un andare incontro agli altri, con le nostre paure, con il pochissimo che sappiamo e il molto che ignoriamo. Anche così si possono fare i sindaci e i governi, si possono togliere al mondo molte delle leggi che inutilmente gli abbiamo imposto, si possono intrecciare le leggi della convivenza e quelle della solitudine. / La nuova politica ci dice che dobbiamo aver cura di sporgerci fuori dalle nostre case e di guardare la vita da finestre più
alte. Più vicini al celeste e più capaci di vedere cosa c'è in basso. __ franco arminio

14 commenti:

Anonimo ha detto...

E' proprio un brutto segnale: anche Arminio sta invecchiando...

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

AMICI e COMUNITARI vi invito tutti ad evitare di postare "commenti" ANONIMI; ne risente l'impostazione del Blog e si finisce con l'innescare un meccanismo distruttivo. FIRMATEVI o sceglietevi un alias in modo che i lettori riescano a tenere il filo del dibattito anche nei post e nei commenti successivi.
ALIAS finora intravisti: NHAT, il GIARDINIERE, IRPINO. grazie

Anonimo ha detto...

Nel tempo delle "cose" che vorrebbero sotterrare simboli e cultura del proletariato una poesia e un celebre brano di Bertold Brecht possono far riflettere...
Lode del comunismo
È ragionevole, chiunque lo capisce: è facile. Non sei uno sfruttatore, lo puoi intendere.
Va bene per te, informatene.
Gli idioti lo chiamano idiota e, i sudici, sudicio. È contro il sudiciume e contro l'idiozia.
Gli sfruttatori lo chiamano delitto. Ma noi sappiamo:
è la fine dei delitti. Non è follia ma invece fine della follia.
Non è il caos ma l'ordine, invece.
È la semplicità che è difficile a farsi. Bertolt Brecht

Anonimo ha detto...

"Il peggior analfabeta è l'analfabeta politico. Egli non sente, non parla né s'importa degli avvenimenti politici. Egli non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli, delle scarpe e delle medicine dipende dalle decisioni politiche. L'analfabeta politico è così somaro che si vanta e gonfia il petto dicendo che odia la politica. Non sa, l'imbecille, che dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta, il bambino abbandonato, l'assaltante e il peggiore di tutti i banditi, che è il politico imbroglione, il mafioso, il corrotto, il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali" di altri o di sua proprietà (non presente nel testo originale). Bertold Brecht

Anonimo ha detto...

Caro Franco,
ti ribadisco la mia personale stima,ma anche tutte le mie riserve. Non mischiare poesia e retorica, paesologia e Adiglietti, il cuore vivo delle persone con una politica morta. Soprattutto, fai la tua esperienza senza farla diventare ostacolo al cammino della comunità provvisoria, che guarda ad altri orizzonti, altre allegrie, altre solidarietà, altra umanità.

Anonimo ha detto...

Viva la Comunità Provvisoria,
la libertà, il mare aperto e la navigazione senza bussole.
Viva il vento di Cairano e la voglia di esserci, viva tutti i provvisori e i giorni insieme, negli occhi e nella via della bellezza.

Anonimo ha detto...

La comunità provvisoria per allenarci a vedere il mondo com'è, non come temiomo che sia o come ci piacerebbe che fosse.

La comunità come punto da dove partire perchè tante ansie ed ossessioni scompaiano, comunità provvisoria consapevole e ricettiva, senza produrre formule da applicare al mondo, ma, trasparente, provvisoria per ricevere il mondo in sè.

"Aperti, attenti e vuoti"

aspettando che il mondo ci appaia come agli occhi di un bambino nel momento in cui si sveglia.

dario

Anonimo ha detto...

eduardo alamaro ha postato un maxi commento; vai al post "Provvisori" o definiti & diretti?