A dire il vero, anche io avrei qualcosa da dire su come "Linea Verde" è stata condotta. A parte il fatto che non c'è stata nessuna professionalità da parte dei conduttori, che hanno pensato più alla spettacolarizzazione del programma che ai problemi e agli aspetti economici ed ambintalistici della zona, io non ho visto una sola, bella ripresa, del Laceno, fatto notare solo nel suo peggiore aspetto, per chio conosce la zona, quel monte Caruso, unico senza alberi, né c'è stata un'intervista con un operatore del posto, che mettesse in evidenza i problemi e le prospettive di una stazione turistica come quella del Laceno. Si è badato esclusivamente a Taurasi e Nusco. Nessuno vuole togliere nulla a questi posti, ma che fossero stati messi in evidena molto di più rispetto ad altri, rubando spazio magari anche a chi lo meritava di più, questo no. Per non parlare poi delle interviste, soprattutto quella fatta ad Ezio Gambone, al quale occorre dire che i "caciocavalli" non si chiamano così perché il latte veniva traportato in paese... a cavallo, ma perché i due formaggi vengono messi... a cavallo della pertica. E quella fatta al bagnolese che vendeva tartufi, incapace di sapere la differenza tra lo scorzone ed il resto. Invio una foto del Laceno. Questo paesaggio, ed altri, doveva fare vedere, non l'angolo peggiore. Mimì
il BLOG della Comunità Provvisoria è stato completamente rinnovato e gode di un motore tecnologicamente avanzato e, soprattutto, individua generalità e provenienza di tutti i postatori e commentatori. http://www.comunitaprovvisoria.wordpress.com/
cos'è la C.P. ?
L’idea nasce dalla voglia di stabilire contatti tra persone che vivono nella nostra provincia e sono intente a produrre bellezza o a tutelare la bellezza esistente di un territorio inteso come mirabile opera d’arte e non come luogo vuoto da riempire di merci e veleni. Non c’è spazio per ulteriori indugi: anche la comunità provvisoria di un incontro conviviale può diventare un salutare esercizio di ricostruzione dello spazio pubblico.
COMUNITA' PROVVISORIA dietro il paesaggio / parlamenti in osteria
1. La Comunità Provvisoria ha una struttura fluida, accoglie e raccoglie chi intende vivere nei nostri luoghi coi sensi spalancati. Il suo centro ruota intorno all’Abbazia del Goleto. È uno spazio simbolico per non farsi travolgere dalla miseria spirituale che dilaga. 2. Non c’è bisogno di darsi una struttura organizzativa rigida: basta semplicemente l’elenco di chi aderisce che d’ora in poi comparirà sul blog. Chi partecipa agli incontri viene automaticamente inserito nella comunità a meno che non faccia esplicita richiesta di non voler comparire. Ovviamente si può aderire anche se non si è ancora riusciti ad essere presenti fisicamente agli incontri. 3. La Comunità provvisoria non è un luogo per lamentarsi sui problemi annosi dell’Irpinia. Questo sarebbe un modo di sprecare il nostro tempo. In primo luogo noi vogliamo festeggiare i nostri "luoghi" ed è chiaro che questo implica anche una decisa azione per la loro tutela dall’incuria. 4. D’ora in poi organizzeremo anche piccoli eventi: letture, mostre, concerti, lezioni, utilizzando i membri della comunità o amici che siano disposti a prestare il loro impegno a titolo gratuito.
1 commento:
A dire il vero, anche io avrei qualcosa da dire su come "Linea Verde" è stata condotta. A parte il fatto che non c'è stata nessuna professionalità da parte dei conduttori, che hanno pensato più alla spettacolarizzazione del programma che ai problemi e agli aspetti economici ed ambintalistici della zona, io non ho visto una sola, bella ripresa, del Laceno, fatto notare solo nel suo peggiore aspetto, per chio conosce la zona, quel monte Caruso, unico senza alberi, né c'è stata un'intervista con un operatore del posto, che mettesse in evidenza i problemi e le prospettive di una stazione turistica come quella del Laceno. Si è badato esclusivamente a Taurasi e Nusco. Nessuno vuole togliere nulla a questi posti, ma che fossero stati messi in evidena molto di più rispetto ad altri, rubando spazio magari anche a chi lo meritava di più, questo no. Per non parlare poi delle interviste, soprattutto quella fatta ad Ezio Gambone, al quale occorre dire che i "caciocavalli" non si chiamano così perché il latte veniva traportato in paese... a cavallo, ma perché i due formaggi vengono messi... a cavallo della pertica.
E quella fatta al bagnolese che vendeva tartufi, incapace di sapere la differenza tra lo scorzone ed il resto. Invio una foto del Laceno. Questo paesaggio, ed altri, doveva fare vedere, non l'angolo peggiore. Mimì
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