Ho scoperto Cairano dai finestrini di un treno. Esperienza unica il paesaggio che muta. Cairano dalla sua rupe che ti penetra attraverso gli occhi sul ritmo lento di un vagone, come uscito dal film della "Donnaccia". Era il 1995 un treno a pasquetta che ripercorreva l'antica linea Avellino Rocchetta.- Ci sono salito – a Cairano - per la prima volta in una mattina di ottobre, cielo azzurro terso e sotto il "mare" di Cairano bianco, soffice, "Al di là dell nuvole".- Poi la tesi all'Università, l'impegno professionale, e il non stancarsi mai di mandare amici e "strani" viaggiatori a Cairano. Nessuno poi mi ha mai rimproverato di averli spediti "da un'altra parte del mondo".- Forse, sapendo che in Irpinia c'è ancora un'altra parte del cielo bisogna inventarsi nuove funzioni per questi centri, altrimenti rischiamo di mummificare cadaveri. __ Certo l'emozione molto spesso è generata dalla predisposizione del proprio stato d'animo, però a volte il luogo ti libera e forse vuoi volare. Era il maggio del 1997 che accompagnai un gruppo di persone a me care (oggi dove sono con il loro cuore ?) sulla rupe , a spaziare con lo sguardo a 360° , restituisco a voi e a me foto ancora stampate su carta kodak e chissà che domenica non ci sia qualcuno che faccia di nuovo ossigenare il proprio cuore.- Luca
9 novembre 2007
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento